A Lariano voti di scambio con buoni carburante, l’audio al vaglio del pm
Come riportato dall’edizione romana de “Il Corriere della Sera”, l’audio tra il fratello del sindaco eletto e un amico potrebbero macchiare le elezioni dello scorso 12 giugno
Voti di scambio con buoni carburante a Lariano. Questo sembra evidenziare un audio, riportato all’attenzione del pm di Velletri Ambrogio Cassiani, tra il fratello del sindaco eletto Francesco Montecuollo e un suo amico. La conversazione tra i due, come riportato dall’edizione romana de Il Corriere della Sera, è stata denunciata all’indomani della campagna elettorale. L’accusa è di corruzione elettorale.
Lariano, il dialogo tra Montecuollo e Leoni
Nelle elezioni dello scorso 12 giugno, Francesco Montecuollo (candidato con una lista civica di ispirazione di centrodestra, Insieme per Lariano) ha vinto con il 55,5% su Claudio Crocetta (Prima Lariano, lista civica d’ispirazione di centrosinistra). Il fratello ha attuato una strategia elettorale volta a convincere alcuni cittadini in cambio di buoni carburante, aiutato da un amico dei fratelli. Nell’audio tra i due al vaglio del pm emergono accordi sulle zone in cui insistere e sul valore dei buoni da dare agli elettori.
“Noi sappiamo la situazione su come sta… porta altri 15-20 voti, se ne porti di più sono contento, se ne porti 90 io ti do una mano”
“Mi servono un po’ di biglietti in giro”
”Questa è roba tua, fanne l’uso migliore che ne puoi fare”
“Ma questi sono buoni carburante?”
“Sì”
“Io vado là la mattina, stai tranquillo. Alle 11 di mattina vado là e gli do i soldi… Oh stamo a menà. Mi sono messo tutte le case popolari sotto”
“Loro hanno risposto bene”
“Stanno a rispondere bene sì! Tutti i giorni là sto”
Le indagini e l’accusa
I magistrati avrebbero sequestrato il cellulare di entrambi i fratelli alla ricerca di ulteriori elementi di prova. L’accusa, grave, è quella di corruzione elettorale. Tuttavia si tratta di capire se le mosse che avevano al centro questo presunto voto di scambio siano state il frutto di un’iniziativa autonoma oppure di una strategia concordata dalla maggioranza. La possibilità di un annullamento del risultato delle urne, allo stato attuale, non è remota.