A Latina, all’alba di ieri, è scattata una operazione della Direzione distrettuale Antimafia di Roma e della Questura, in cui gli agenti della squadra mobile stanno notificando una ordinanza di custodia cautelare in carcere a 25 persone per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Come viene riportato da “Il Messaggero”, l’inchiesta contro i vertici del clan Di Silvio è iniziata grazie alle rivelazioni del pentito Renato Pugliese. Gli agenti della polizia stanno portando avanti le perquisizioni, gli arresti e i controlli presso Campo Boario, a Latina.
In una nota della Questura si legge: “La Polizia di Stato di Latina dalle prime ore di stamane, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma sta eseguendo una misura cautelare nei confronti di oltre 20 persone, appartenenti a un pericoloso clan criminale rom operante nel quartiere Campo Boario della città di Latina, poiché ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, violenza privata, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reati elettorali, tutti aggravati dalle modalità mafiose”.
“Per la prima volta in territorio pontino viene riconosciuta l’esistenza di un’associazione mafiosa autoctona, non legata a gruppi criminali siciliani, calabresi o campani. Gli autori delle numerose estorsioni, effettuate con metodi particolarmente violenti e vessatori, come avviene nelle mafie tradizionali, spendevano sempre il nome dei Di Silvio per amplificare il potere di intimidazione, ovvero il riferimento alla destinazione del denaro richiesto al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie, o ancora richiamando episodi cruenti risalenti alla guerra criminale del 2010, quando le famiglie Rom si imposero sui altri gruppi criminali. Tra i soggetti destinatari della misura cautelare vi sono ben 7 donne, una delle quali figura tra i vertici del clan. Nel provvedimento cautelare vengono contestati anche reati elettorali previsti dal Codice Antimafia”.
In una nota il Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi, ha dichiarato: “Grazie alla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, allo Sco e alle Squadre Mobili di Roma e Latina per l’Operazione ‘Alba Pontina’ che ha portato agli arresti di 25 appartenenti al clan Di Silvio. Un clan che, in alleanza con quello dei Ciarelli, in questi anni ha operato a Latina in posizione egemone nella gestione degli affari criminali. La contestazione al clan Di Silvio del reato di associazione mafiosa, per la prima volta a un sodalizio criminale autoctono di Latina, rappresenta un salto di qualità nell’adozione del metodo mafioso da parte del clan Di Silvio ,condizionando la qualità della convivenza civile del capoluogo pontino con una notevole dose di violenza e intimidazione”
“La DDA di Roma, coordinata dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino- ha continuato- si inserisce in maniera lungimirante nel percorso di evoluzione della giurisprudenza in materia, secondo i principi delle ultime sentenze della Corte di Cassazione. La DDA di Roma con l’Operazione ‘Alba Pontina’ aggiunge un nuovo tassello storico e giudiziario nel colpire e individuare le trasformazioni socio-criminali delle mafie capaci di insediarsi in territori diversi con metodi nuovi, ma con identiche finalità di acquisizione di potere economico, mediante l’assoggettamento e l’omertà”.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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