Nella notte del 1° dicembre, il nuovo dormitorio del Colosseo ha accolto i suoi primi ospiti, segnando l’avvio di un progetto pensato per affrontare l’emergenza freddo durante i mesi invernali. La struttura, gestita dalla cooperativa Astrolabio, rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle persone senza dimora, ma anche una sfida per il rapporto con i residenti del supercondominio che ospita il servizio.
Realizzato all’interno di un ex locale commerciale al piano terra di un grande edificio, il dormitorio è stato ristrutturato e reso accogliente, con spazi caldi e attrezzati. Offre una capacità totale di 60 posti, suddivisi in aree comuni e una sezione dedicata esclusivamente alle donne, attualmente con due letti disponibili. Ogni ospite troverà presto un armadietto personale per riporre i propri effetti, garantendo ordine e sicurezza.
La struttura dispone di docce, servizi igienici e un’organizzazione che assicura il rispetto delle regole. Gli ospiti possono accedere tra le 19:00 e le 21:00 e devono lasciare il dormitorio entro le 9:00 del mattino seguente. Questo approccio garantisce un ambiente sereno e ben gestito, utile per favorire il reinserimento sociale e contrastare situazioni di degrado.
L’apertura del dormitorio non è stata priva di tensioni. Il Comitato dei residenti aveva espresso preoccupazione per il potenziale aumento del degrado, in una zona già segnata da occupazioni abusive in passato. Tuttavia, il dialogo tra le parti ha permesso di trovare un’intesa. “Accogliere chi dorme in strada è un obbligo morale e civico,” ha affermato la sindaca Matilde Celentano durante un sopralluogo insieme agli assessori Michele Nasso (Servizi Sociali) e Gianluca Di Cosso.
La prima cittadina ha rassicurato i residenti sul fatto che il dormitorio, previsto come misura temporanea fino al 31 marzo, sarà attentamente sorvegliato. “Le persone dormono qui solo la notte e la mattina vanno via. Invito i cittadini a collaborare per rendere questo Natale un’occasione di solidarietà,” ha aggiunto.
Come spiegato dalla presidente della cooperativa Astrolabio, Pina Caruso, la struttura è aperta a tutti, ma con regole rigide: gli ospiti devono presentare documenti, dichiarare le proprie generalità e rispettare l’obbligo di doccia all’arrivo. Non sono ammessi individui sotto l’effetto di droghe o alcol, e ogni sera l’elenco dei presenti viene inviato in questura, garantendo trasparenza e sicurezza.
Le unità mobili della cooperativa collaborano attivamente per raggiungere le persone in difficoltà, offrendo trasporto al dormitorio e assistenza logistica. “La nostra utenza è composta da persone vulnerabili, che già conosciamo grazie ai servizi di strada,” ha spiegato Caruso. Nonostante la distanza dal centro, la vicinanza ai mezzi pubblici rende la struttura facilmente accessibile.
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