Ricattavano alcuni cittadini indiani, garantendogli l'ingresso in Italia, aggirando le norme del Testo Unico dell'Immigrazione, in cambio di cospicue somme di denaro. Gli agenti della Squadra Mobile di Latina, su richiesta dal sostituto procuratore Marco Giancristofaro hanno arrestato una coppia di Sabaudia (lui 38 anni, lei 33) e un 26enne indiano. I tre dovranno rispondere di estorsione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La scoperta dell'attività illecita è stata resa possibile grazie alla denuncia di alcune delle vittime, le quali pare fossero costretti a sborsare fino a 7000 euro più altri 4000 per ottenere la regolarizzazione della loro posizione presso Sportello unico per l’immigrazione.
Le vittime venivano fatte lavorare come braccianti presso la ditta della coppia di Sabaudia, della quale il terzo arrestato era un dipendente. La Questura ha inoltre ha riferito che non appena gli indiani giungevano all'aeroporto di Fiumicino gli venivano sequestati immediatamente i documenti. "Particolarità quest’ultima – si legge in una nota – che ha consentito ai soggetti arrestati di poter ricattare i braccianti indiani all’atto della scadenza del permesso di lavoro stagionale, richiedendo ulteriori somme di denaro. Qualora non in grado di poter corrispondere alle illecite richieste alle vittime è stato paventata la mancata restituzione dei documenti e l’ impossibilità di poter ottenere rinnovi".
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