Tre ragazzi di età inferiore ai 14 anni sono stati colti sul fatto mentre devastavano la scuola Rodari, causando danni così ingenti che oggi la scuola rimarrà chiusa per lavori di ripristino.
La preside, Eliana Valterio, si è dichiarata ancora sconvolta: «Faremo nelle prossime ore un controllo più accurato di quello che è accaduto, una vera e propria devastazione. Da un primissimo sopralluogo non sembra abbiamo portato via nulla, alcuni oggetti della scuola sono stati trovati nel giardino. Forse manca un pc portatile, ma stiamo verificando. Fosse stato per rubare, avrei capito di più quello che è successo. La sola devastazione mi lascia senza parole».
La devastazione è stata notata da un vicino, che ha avvisato le autorità: «Lo ringraziamo per il senso civico dimostrato. Altrimenti non so quanti altri danni avrebbero potuto fare. Consideri che hanno staccato anche gli idranti, spostato gli estintori, rotto i vetri della palestra e dell’entrata principale». I tre giovani responsabili, con età compresa tra gli 11 e i 13 anni, sono stati fermati dagli agenti delle volanti. Due di loro sono stati condotti in Questura, mentre il terzo è stato riaffidato alla famiglia. Non essendo imputabili a causa della giovane età, le loro famiglie potrebbero essere chiamate a risarcire i danni.
La dirigente scolastica ha espresso il suo sgomento in merito all’accaduto: «Mi chiedo come sia stato possibile. Una cosa così non può essere definita una bravata». La scuola, dotata di un sistema di allarme collegato alle forze dell’ordine, non ha attivato l’antifurto: «L’impianto era stato inserito correttamente, abbiamo anche fatto ulteriori prove per capire se ci fosse stato qualche problema, invece l’allarme funziona. Perché non abbia suonato lo dovremmo capire».
La preside ha pubblicato una lettera sul sito dell’istituto per rivolgersi alle famiglie: «Questo gesto ancora incomprensibile, soprattutto per la giovane età di chi ha messo in atto comportamenti così gravi, ci lascia attoniti, addolorati e molto preoccupati. Colpire la nostra comunità educante ci ha fatto sentire molto tristi ma, contemporaneamente, ha reso ancora più forte il legame tra docenti, alunni e genitori spronandoci a ripristinare quanto prima i luoghi dove ogni giorno si costruisce il futuro dei nostri ragazzi e dei vostri figli».
Anche il presidente del consiglio di istituto, Giuseppe Coriddi, ha commentato l’episodio, definendolo «un attacco non solo alla scuola ma a tutta la società. Gli atti vandalici si ripercuotono su famiglie e alunni che si sono visti profanare il luogo che per loro è una seconda casa».
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