La Polizia di Stato di Latina ha inferto un duro colpo alla criminalità organizzata eseguendo quattro misure cautelari in carcere e un provvedimento di divieto di dimora nei confronti di altrettanti individui, tutti accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
L’operazione, frutto di indagini serrate condotte dalla Squadra Mobile di Latina con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) della Procura della Repubblica di Roma, ha portato alla luce una preoccupante serie di atti intimidatori ai danni di un cittadino latinense. L’uomo, dopo aver acquistato un appartamento all’asta, si è ritrovato al centro di un vortice di minacce orchestrato da tre persone, tra cui un membro di una famiglia di etnia rom stanziata a Latina e un individuo con legami passati con Cosa Nostra agrigentina.
Gli investigatori hanno scoperto che l’obiettivo delle pressioni era costringere la vittima a rivendere l’immobile a un prezzo irrisorio ai precedenti proprietari, uno dei quali sarebbe affiliato a clan camorristici napoletani. Questo modus operandi, tipico delle dinamiche mafiose, dimostra ancora una volta come le organizzazioni criminali cerchino di mantenere il controllo su proprietà immobiliari attraverso l’intimidazione e la violenza.
Le indagini hanno rivelato gravi indizi di colpevolezza che hanno permesso di tracciare un quadro chiaro delle dinamiche estorsive. La Polizia ha sottolineato l’importanza della collaborazione dei cittadini nel denunciare episodi di questo tipo, che altrimenti rischiano di rimanere nell’ombra, rafforzando il potere delle mafie sul territorio.
Il Questore di Latina ha espresso soddisfazione per il successo dell’operazione, rimarcando l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro le organizzazioni mafiose e la protezione dei cittadini. “L’operazione di oggi rappresenta un importante passo avanti nella nostra battaglia contro la criminalità organizzata”, ha dichiarato. “Non possiamo permettere che la paura e l’omertà prevalgano. Ogni cittadino deve sentirsi libero di denunciare e vivere serenamente”.
La D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma continuerà a monitorare la situazione, assicurando che tutti i responsabili siano portati davanti alla giustizia. Questo caso sottolinea l’importanza della sinergia tra le diverse forze dell’ordine e le autorità giudiziarie nella lotta al crimine organizzato, unendo le risorse per smantellare reti criminali e proteggere la comunità.
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