Una rete di spaccio di droga, -cocaina, marijuana e hashish- è stata scoperta tra i medici e gli infermieri di una clinica di Latina.
Da una segnalazione fatta dai vertici della struttura sanitaria sono partite le indagini che hanno permesso ai militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Latina coordinati dalla procura, di svelare la rete di spaccio tenuta all’interno delle corsie.
I finanzieri, questa mattina 27 gennaio, hanno arrestato un uomo e notificato la misura interdittiva dall’esercizio della professione medica per la durata di un anno ad un medico dell’ospedale. Per entrambi l’accusa è di illegale detenzione di sostanze stupefacenti, cedute ed utilizzate all’interno dell’istituto.
Le indagini che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono scattate in seguito ad una segnalazione fatta dai vertici dell’ospedale con la quale si denunciava l’attività di vendita e l’utilizzo di droga nell’Istituto.
I finanzieri hanno ricostruito un’intensa attività di spaccio realizzata dall’odierno arrestato, il quale avrebbe rifornito di sostanze stupefacenti numerosi consumatori abituali tra cui anche persone che ricoprivano incarichi e funzioni sanitari ed operanti all’interno della struttura sanitaria.
Le indagini svolte hanno consentito di acquisire gravi e circostanziati elementi che proverebbero il medico nei cui confronti è stata disposta la misura interdittiva, oltre ad aver fatto uso personale di sostanze stupefacenti, avrebbe provveduto ad acquistare dal suo fornitore quantità superiori all’uso personale. Questo al fine di cederle ad altri professionisti ed operatori sanitari sempre in servizio operanti all’interno della citata struttura.
Le misure di oggi seguono quelle già eseguite durante le indagini, nel cui ambito già erano stati tratti in arresto in flagranza di reato 4 persone, tra cui un dipendente della stessa struttura sanitaria. Oltre a quelli di oggi vi sarebbero altri 16 indagati per lo spaccio di droga nell’ospedale di Latina.
In particolare l’attenzione degli investigatori è rivolta alla identificazione di eventuali ulteriori operatori sanitari e anche collaboratori assuntori di sostanze stupefacente e, in caso positivo, interromperne l’attività in considerazione del grave danno che potrebbe derivare dalla prestazione di attività e assistenza sanitaria in condizioni psico-fisiche alterate
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