Cronaca

Latina, incubo liste d’attesa: alla Asl un anno per una ecografia

Le liste d’attesa per gli esami alla Asl di Latina continuano a essere lunghe: sette persone su dieci attendono oltre tre mesi per accedere a una prestazione. In alcuni casi, come per le ecografie, l’attesa può arrivare fino a un anno, mentre con il pagamento l’appuntamento può essere fissato entro 72 ore. L’Osservatorio aziendale della Asl di Latina si è riunito per discutere il Piano di tutela del cittadino, con l’obiettivo di ridurre queste liste.

Meno del 10% riesce a effettuare esami urgenti in 72 ore

Dai dati pubblicati sul sito regionale, la situazione appare critica. Per esempio, solo l’8,7% dei cittadini riesce a ottenere entro le 72 ore gli esami diagnostici con priorità “urgente“. Per gli esami “brevi” (entro 10 giorni), solo il 5,5% riceve il servizio nei tempi, mentre il 7% ottiene gli esami “differibili” entro i 60 giorni. Per le prestazioni “programmabili” (entro 120 giorni), solo il 3% riesce ad accedere nei tempi previsti. Complessivamente, solo il 4,9% dei cittadini ottiene accertamenti diagnostici entro i tempi definiti dalle normative.

La Cgil:” investire più risorse nella sanità pubblica”

Anche le visite mediche presentano problemi simili: solo il 5,8% dei cittadini riesce a ottenere una visita nei tempi previsti per le diverse priorità.

La Cgil, critica della situazione, dichiara: “Bisogna investire più risorse nella sanità pubblica e non dirottarle ulteriormente al settore privato. A soffrire maggiormente sono le persone più fragili e anziane.” Durante l’incontro con l’Osservatorio, la sigla sindacale ha evidenziato come le fasce più deboli della popolazione spesso rinunciano alle cure, non potendo permettersi di rivolgersi al privato.

Per affrontare l’emergenza, la Regione Lazio ha destinato 1.270.827 euro alla Asl di Latina, con l’obiettivo di recuperare circa 28.000 prestazioni. Resta da chiarire come verranno impiegati questi fondi. La Cgil sollecita anche il potenziamento delle uniche due risonanze magnetiche della Asl, l’attivazione del servizio Tac nel Sud Pontino, e l’utilizzo di due ecografi e di un mammografo presso il centro di alta diagnostica di Gaeta.

Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza di Roma, lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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