Latina scalo, revocati i fondi per il centro polifunzionale: persi 5 milioni di euro

Un preavviso della Regione, che concedeva dieci giorni al Comune per presentare osservazioni e scongiurare la revoca dei fondi, sarebbe stato ignorato

Comune di Latina

Una parte cruciale degli interventi previsti dal Contratto di Quartiere per Latina Scalo rischia di restare incompiuta. Il Comune di Latina non ha risposto entro i termini alle richieste della Regione, portando alla revoca di quasi 5 milioni di euro destinati alla riqualificazione dell’area.

La Regione ha annullato il finanziamento per il secondo stralcio dell’intervento LS07, che prevedeva la costruzione di un centro polifunzionale per i servizi.

«L’ennesimo pasticcio commesso dall’amministrazione Celentano, che ancora una volta inciampa sulla filiera di governo e sulla gestione del personale», denunciano le forze di opposizione durante la commissione Trasparenza, presieduta da Floriana Coletta.

Le accuse all’amministrazione

Secondo i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032, la situazione è grave: «Una parte fondamentale del progetto, avviato nel 2006 e recuperato in extremis dalla precedente amministrazione, rischia di diventare un’altra opera incompiuta a causa dell’incapacità della Giunta Celentano di organizzare personale e uffici».

Un preavviso della Regione, che concedeva dieci giorni al Comune per presentare osservazioni e scongiurare la revoca dei fondi, sarebbe stato ignorato. L’assessora Muzio, intervenendo in commissione, ha dichiarato di non aver mai ricevuto il documento, che secondo lei sarebbe rimasto fermo presso il servizio Decoro e Manutenzioni. Tuttavia, dai documenti presentati dalla stessa assessora, il preavviso risulta assegnato al dirigente del servizio Urbanistica già il 23 luglio.

«Anche oggi siamo arrivati in commissione senza avere tutti gli atti necessari ai lavori», la replica dell’opposizione.

Pur senza accusare direttamente gli uffici comunali, l’opposizione pone l’accento sulla necessità di rivedere la distribuzione dei carichi di lavoro: «Non è accettabile che ogni assessore abbia una segretaria per l’agenda politica, mentre i dirigenti, già oberati, non ricevono alcun supporto».

Una filiera inefficace

Secondo la minoranza, il problema si inserisce in un quadro più ampio di inefficienze: «A più di un anno e mezzo dall’insediamento, l’ostentata filiera di governo ancora non decolla. Stiamo invece accumulando interventi a rischio definanziamento, come le opere a tutela della costa per oltre 6 milioni di euro, la pista ciclabile L1 e il dragaggio di Rio Martino, i cui fondi restano bloccati per motivi ancora ignoti».

Intanto, l’assessora Muzio, in una lettera inviata alla Regione il 20 novembre, si è dichiarata disponibile a un incontro. Ma per l’opposizione questo non basta: «Alla luce delle somme ingenti a rischio, ci aspettiamo dall’amministrazione un intervento immediato e deciso che vada oltre una semplice dichiarazione di intenti. Stiamo parlando di 5 milioni di euro. Diamo sostanza e concretezza a questa filiera di governo».