Laura Corrotti, Lega: “Pulirei statua anche se fosse di Berlinguer”
L’intervista a Laura Corrotti, consigliere Lega della regione Lazio sulle proteste accompagnate da atti vandalici in seguito all’uccisione di George Floyd
L’intervista a Laura Corrotti, consigliere Lega della Regione Lazio, la quale ha promosso e svolto un intervento a salvaguardia dei monumenti imbrattati a Roma in seguito alle proteste che si sono accese nel mondo dopo l’uccisione di George Floyd negli Usa.
“Per prima cosa voglio dire che non si deve morire come è accaduto a George Floyd, qualsiasi cosa egli abbia fatto non conforme alla legge. Le proteste sono quindi assolutamente legittime e anche necessarie. Le proteste però hanno un fine. Il fatto di deturpare dei monumenti e statue non è una protesta coerente con il fine. Il fatto che qualcuno possa recarsi nel parco più famoso di Roma, tra i più belli e prestigiosi al mondo, a Villa Borghese, e vandalizzare delle statue, anche se riconducibili a eventi storici e politici dolorosi, è inammissibile. La Storia ci ha resi ciò che siamo e distruggere reperti, opere e documenti non cambierà ciò che è accaduto, nel bene e nel male. Noi siamo andati a ripulire alcuni busti imbrattati: Antonio Baldissera, generale delle truppe italiane in Eritrea, e Filippo Corridoni, ex sindacalista e giornalista, entrambi al Pincio.
Laura Corrotti: “La Boldrini non si inginocchiò per Pamela”
Qualcuno soffia sul fuoco della rabbia e del consenso politico oltre che della protesta?
“Sì, già il fatto che Laura Boldrini non si sia inginocchiata in Parlamento per Pamela, una ragazza fatta a pezzi e messi in una valigia, fa pensare a una strumentalizzazione. Il fascismo oggi non esiste più, né esiste il comunismo, ci sono diverse ideologie e correnti. Io sarei andata a pulire la statua del Pincio anche se fosse stata di Stalin o Berlinguer. In quanto documento storico, non ideologico. Amo la mia città e voglio che resti integra e valorizzata”.