Almeno la metà dell'arenile di ogni comune del Lazio sarà fruibile al pubblico. È la novità più importante che verrà introdotta dalla legge regionale sull'uso del demanio marittimo per finalità turistico – ricreative. Il testo, che apporta delle modifiche alla legge 13 del 2007 sull'organizzazione del sistema turistico laziale, sarà votato domani dall'Aula nella sua interezza, tuttavia il Consiglio ha completato l'esame di tutti e 5 gli articoli della proposta (oltre ad alcuni aggiuntivi della legge 13) e il comma 5 dell'articolo 4 prevede che "I comuni sono tenuti a riservare alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50% dell'arenile di propria competenza. In caso di mancato rispetto di tale quota, il comune non può rilasciare nuove concessioni demaniali marittime". La quota del 50% dovrà prevedere almeno il 20% di spiagge libere e altrettante di spiagge libere con servizi, come dettagliato da un emendamento dell'assessore Guido Fabiani: "I comuni nella pianificazione della quota prevista al comma 5 sono tenuti a garantire lungo l'arenile di propria competenza un'equilibrata presenza di spiagge libere e di spiagge libere con servizi – si legge – A tal fine individuano ambiti omogenei nei quali devono essere previste quote di spiagge libere e spiagge libere con servizi pari almeno al 20% in ciascun ambito omogeneo, fermo restando il rispetto della quota di cui al comma 5".
Inoltre sia sulle spiagge libere che in quelle libere con servizi "E' vietato il preposizionamento di attrezzature balneari – stabilisce un altro emendamento di giunta approvato – e l'organizzazione dei servizi alla balneazione non può in nessun caso precludere la libera fruizione dell'arenile". "Come Regione – continua Fabiani – rivendichiamo di avere proposto una norma che per la prima volta, accanto alla tipologia di utilizzo stabilimento balneare e di spiaggia libera con servizi, introduce la tipologia, non prevista dalla legge 13, di spiaggia libera. Se la legge verrà approvata saremo la regione italiana che pone un limite invalicabile, un comune non potrà concedere a stabilimenti balneari più del 50% dell'arenile di sua competenza, un dato molto importante per venire incontro all'utilizzazione di una risorsa pubblica come le coste e per la loro protezione. Vogliamo essere certi di potere proporre una reale diversificazione dell'offerta turistica e ricreativa sulle nostre spiagge e di avere almeno il 50% delle spiagge del Lazio totalmente accessibile e fruibile senza preposizionamento di ombrelloni e altre attrezzature balneari. La pianificazione di come organizzare il 50% di spiagge libere e libere con servizi non può che essere competenza dei comuni. Non può esserci una norma generale e vessatoria per tutti".
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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