Lazio: due partite a porte chiuse
Stangata Uefa per i cori razzisti con il Borussia
La Lazio non ci sta: "Limitiamoci ai fatti veri" – ha tuonato ieri il Presidente Lotito – " vi erano due delegati Uefa sotto la Nord per visionare la curva attentamente (si trattava di delegato Uefa, Milovan Djukanovic n.d.r.) .
Al 13′ minuto alcuni tifosi, essendosi accorti della presenza dei controllori, hanno cantato cori poco rispettosi. Successivamente un delegato è stato scortato in tribuna per visionare il resto della gara e al termine vi è stato il solito breafing con tutti gli addetti ai lavori. Da questa riunione non è emerso nessun problema e ci hanno fatto addirittura gli elogi. La società non può controllare ciò che avviene fuori dallo stadio, dove dei tifosi sono stati accoltellati mentre giravano ubriachi e con uno stato psico-fisico alterato che potrebbe aver fatto irritare dei cittadini, non obbligatoriamente tifosi della Lazio. Non abbiamo ancora alcuna documentazione, anche se non so come dall’America scrivono cose che noi ancora non sappiamo. La tifoseria si deve assumere un atteggiamento ancora più composto, in modo tale da non poter dare adito a polemiche e non lasciare comportamenti soggetti ad interpretazioni. Non vogliamo aiuti, ma solo la verità”. La Lazio è pronta a fare ricorso. Le due giornate sono considerate una punizione smodata. L'accusa basata su tre punti (lancio di petardi, comportamento razzista e organizzazione insufficiente) viene ritenuta sbagliata e avvalorata da fatti non corrispondenti al vero visto il non riscontro sul rapporto della Polizia.