Lazio: nuove misure di contrasto al gioco patologico
Per quanto riguarda i casinò ed i siti di scommesse, il gioco responsabile viene promosso già da tempo
La protezione dei cittadini, in particolare delle fasce deboli (giovani ed anziani), è la motivazione alla base dell’approvazione da parte del Consiglio regionale del Lazio dell’emendamento al decreto legge in materia di contrasto alla ludopatia.
La rapida crescita del settore del gioco d’azzardo, sia tradizionale che a distanza, ha spinto i legislatori e le amministrazioni regionali e locali ad attivarsi per regolamentare il settore in modo più preciso e stringente, al fine di tutelare al massimo coloro che si rivolgono a questa forma di intrattenimento.
Per quanto riguarda i casinò ed i siti di scommesse, il gioco responsabile viene promosso già da tempo attraverso una serie di strumenti e risorse. Innanzitutto, l’apertura di un conto gioco è riservata solo ai soggetti che hanno raggiunto la maggiore età, requisito che viene verificato richiedendo l’invio di un documento d’identità. Una volta ottenuto l’accesso ai giochi, ogni operatore in possesso di regolare licenza offre l’opportunità agli utenti di stabilire i propri limiti di deposito settimanale o mensile, in modo da mantenere un controllo completo sul proprio livello di spesa. Infine, grazie ai giri gratis offerti dai casino online italiani e dalle versioni demo dei giochi, è possibile per un giocatore anche divertirsi gratuitamente, senza quindi attingere ai propri fondi.
Quando invece si tratta di forme di gioco più tradizionali, quelle cioè presenti sul territorio, la protezione dei cittadini avviene spesso attraverso forme di controllo o limitazione dell’offerta, proprio come previsto dall’emendamento alla legge regionale del Lazio, approvato alla fine di settembre. La modifica stabilisce il divieto di apertura di nuove sale da gioco a meno di 500 metri di distanza da luoghi classificati come sensibili, e cioè scuole, chiese e luoghi di culto, centri di aggregazione giovanile o centri per anziani, strutture socio-sanitarie.
La misura è passata all’interno dell’approvazione del Collegato al Bilancio della Regione Lazio nel quale erano incluse le Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo. Tra le iniziative volte a migliorare la qualità della vita nella regione, vi è anche il rilancio del Piano Regionale 2017-2018 grazie al quale è previsto un investimento di oltre 14 milioni di euro per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico.
Mauro Bruschini, capogruppo regionale del PD, ha sottolineato come il Lazio sia tra le regioni più attive in materia di lotta alle ludopatie, ma anche una di quelle in cui si gioca maggiormente. Nella classifica nazionale della spesa per i giochi, infatti la regione si colloca al secondo posto con 7 miliardi di euro di spesa, e circa 50.000 apparecchi tra slot e videolottery.
Per quanto riguarda la diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani, una recente ricerca condotta dalla Caritas di Roma, ha evidenziato come il 66,3% dei 1600 ragazzi intervistati gioca d’azzardo almeno una volta all’anno, mentre il 36,3% ha dichiarato di giocare almeno una volta al mese. In base alle statistiche riportate dal CNR, la percentuale di giovani laziali che ha giocato almeno una volta negli ultimi 12 mesi è passata dal 51.9% del 2008 al 40,1% del 2017. I ragazzi con profilo di gioco problematico invece sono scesi dal 10,1% al 6,0% nello stesso periodo di riferimento.