La Lazio ha sicuramente superato le aspettative. I biancococelesti stanno mantenendo un buon ruolino di marcia che ha permesso alla società di essere al quarto posto in classifica a sei punti dal Napoli, ma con le dirette inseguitrici subito dietro a non permettere disattenzioni.
E pensare che, quest’estate, Simone Inzaghi era stato messo da parte per far spazio a Bielsa il quale, secondo la dirigenza aveva già un contratto depositato. “El loco” salta, si fanno altri nomi compreso quello di Prandelli, e Inzaghi ha già le valige pronte per sbarcare a Salerno e prendere le redini della Salernitana, salvatasi in Serie B solo dopo i Play Out. E invece? Nella Capitale non arriva nessuno e la dirigenza richiama Inzaghi, decisione accompagnata dal malumore di diversi tifosi non soddisfatti dopo il “caso Bielsa”. Pensare tutto questo sembra quasi assurdo, vedendo la marcia della Lazio, lì a sgomitare, nelle zone alte della classifica, dopo l’ottavo posto della stagione precedente. La squadra di Inzaghi dopo 29° giornate ha totalizzato 57 punti, due in più della Lazio di Pioli che conquistò il terzo posto due anni fa e solo due in meno della squadra di Sven-Goran Eriksson che poi vinse lo scudetto. Quella Lazio in cui Inzaghi giocava, segnava e vinceva. Adesso vince, ma seduto in panchina a guidare un gruppo ben assestato. Anche il confronto con la Lazio scudettata di Tommaso Maestrelli, dopo 29 giornate, non è poi così lontano, considerando, però, che nel 1973/74 il campionato era a 16 squadre, dunque, la 29° giornata era la penultima di Serie A. Ricalcolando il punteggio, dato che la vittoria in quegli anni prevedeva l’assegnazione di due punti, i biancocelesti di Maestrelli dopo 29° turni avevano conquistato 60 punti, tre in più di quella di Inzaghi.
L’obiettivo finale, adesso, è sicuramente entrare nelle competizioni europee, ma con 9 gare da disputare e soli sei punti di distacco dal Napoli terzo, sognare l’ingresso in Champions League, passando ovviamente dai preliminari, non è così impossibile. Inoltre alla ripresa dalla sosta, dopo la gara in trasferta con il Sassuolo, la squadra di Inzaghi ospiterà all’Olimpico proprio i partenopei, in una gara che potrebbe riaprire definitivamente i giochi. Bisogna, però, sempre guardarsi le spalle perché Inter e Atalanta sono a sole due lunghezze e il Milan a quattro, in più il calendario non aiuta. Nelle ultime 9 gare, oltre al Napoli, la Lazio dovrà affrontare, difatti, Roma, Fiorentina e Inter. Infine l’ultimo obiettivo è quello di centrare la finale di Coppa Italia difendendo al ritorno il 2-0 dell’andata di semifinale nel derby contro la Roma per cercare di riportare un trofeo che manca in bacheca da quattro anni.
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