Non un reddito di cittadinanza ma un 'lavoro di cittadinanza'. Che non si limiti a dare "una mancetta" ai disoccupati, ma "li renda utili alla società" e soprattutto dia loro "la giusta dignità come persone". E' quanto prevede il disegno di legge regionale a firma Eugenio Patanè, marta Bonafoni e Daniele Fichera, chiamato appunto, 'Lavoro minimo di cittadinaza'. A spiegarne nel dettaglio il contenuto all'agenzia Dire, è il consigliere regionale del Lazio del Pd, Eugenio Patanè: "La proposta di legge si rivolge in particolar modo a due categorie di disoccupati: gli over 50 e i cittadini in gravi condizioni di disagio economico e sociale".
Queste persone "iscrivendosi al centro dell'impiego, verranno inseriti in un albo ad hoc". Da questo albo "la pubblica amministrazione o le società partecipate potranno attingere per lavori di vario genere: dalla manutenzione del verde, alla raccolta foglie nelle strade, fino a ruoli come impiegati negli uffici". In questo modo, "da una parte si offre lavoro e occupazione a chi ne ha bisogno, dall'altra – sottolinea ancora Patanè – si dà modo a queste persone di potersi creare una competenza e perché, no, di crearsi un futuro".
I tempi per un'approvazione in Aula, tuttavia, sono stretti: "Lo scioglimento del Consiglio è alle porte- conclude il consigliere Democratico – se non riusciremo a farla approvare prima, contiamo almeno di farne approvare i principi nella legge di Bilancio per poi concludere con la nuova legislatura".
(Fonte Ag. Dire)
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