La Lazio, reduce dalla pesante sconfitta in trasferta contro il Sassuolo in campionato, torna all'Olimpico per la terza giornata dei gironi di Europa League. I biancocelesti, in vetta al girone con 4 punti, accompagnati dal Dnipro, sfidano il Rosenborg per trovare lo sprint e qualificarsi ai sedicesimi di finale. Gli ospiti, ultimi nel girone, invece, cercano punti per non uscire dal discorso qualificazione già al termine del match di stasera.
Al fischio iniziale del direttore polacco Gil, la Lazio, affidatasi al turn over, cerca subito di aggredire i norvegesi e al 2°minuto, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, colpisce due legni nella stessa azione: colpo di testa di Hoedt che si stampa sul palo, Mauri sulla respinta, da due passi, manca il tap-in e calcia sulla traversa. Al 6’, però, la partita si complica con il Rosenborg che parte in velocità, Mauricio stende da dietro Skjelvik, l’arbitro non ha dubbi: rosso diretto! (terzo della stagione per il difensore brasiliano). Gli ospiti trovano spazi, attaccando i padroni di casa, e Pioli è costretto al cambio per riequilibrare la formazione, fuori Onazi dentro Gentiletti. In superiorità numerica, è il Rosenborg a fare la partita con le Aquile che si affidano alle ripartenze, cercando Matri con i lanci lunghi. Nel momento più difficile per i biancocelesti, a sorpresa, arriva il vantaggio: 27° minuto, Candreva tiene il pallone e cerca di saltare l’avversario, ma non passa e inventa un passaggio fantastico in mezzo a quattro uomini che taglia completamente la difesa del Rosenborg, Matri si muove bene e solo, davanti ad Hansen, non sbaglia. Gli ospiti non mollano e aggrediscono immediatamente: dopo soli 3 minuti dalla rete di Matri, Skjelvik ha l’occasione per il pareggio. Stop in area in mezzo a due difensori, tiro di collo pieno, Berisha ci mette la punta delle dita spedendo il pallone sul palo. Al 35’ gli ospiti pareggiano il conto dei legni, cross tagliato in area, svetta Soderlund e palla ancora sul palo. Termina la prima frazione con la Lazio in vantaggio ma in grande affanno e in inferiorità numerica.
Nel secondo tempo, si riparte dallo stesso tema del primo; Lazio arretrata che cerca il colpo in contropiede e Rosenborg che vuole insistentemente il pareggio. Ma, come nella prima frazione, i biancocelesti giocano in velocità e trovano il raddoppio ad 8 minuti dall’inizio: palla persa dai norvegesi, Matri lancia subito Felipe Anderson che calcia al volo e con una diagonale rasoterra batte l’estremo difensore degli ospiti. I bianconeri non mollano la presa, ma non trovano sbocchi, con la Lazio che non concede spazi. La partita, però, non è finita e al 69’ si riapre improvvisamente con Skjelvik che riceve sul fondo, mette subito in mezzo, dove è ancora pronto il gigante Soderlund che stacca imperioso su Gentiletti e stavolta inquadra la porta battendo Berisha. Le Aquile soffrono e non riescono ad uscire più dalla propria metà campo, con i norvegesi pericolosi in fase offensiva. Tuttavia, alla prima sortita, la Lazio trova il 3-1: Lulic, lancio lungo per Matri, grande lavoro dell’attaccante che la serve in mezzo a Radu, steso in area di rigore da De Lanlay. l’arbitro indica il dischetto. Candreva va dagli undici metri, si fa ipnotizzare da Hansen che indovina l’angolo ma il portiere non può nulla sulla ribattuta dello stesso Candreva. La partita è virtualmente chiusa e termina 3-1 con la Lazio che tiene il pallone; il Rosenborg si arrende ai biancocelesti. Da segnalare il rigore parato da Berisha al 93’ a Soderlund.
*Foto di Claudio Pasquazi
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