La Regione Lazio si prepara a una svolta nel 2026, grazie alla chiusura del famigerato piano di rientro economico e alla conseguente eliminazione delle imposte addizionali che per anni hanno pesato su cittadini e imprese. E’ una svolta importante per la comunità locale, frutto di un lungo e complesso processo di riordino dei conti pubblici, come annunciato ieri dal presidente della Regione, Francesco Rocca, e dall’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini. Oltre alla fine del piano di rientro, la Regione ha stanziato ulteriori 20 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa nel settore sanitario, un altro segnale concreto della volontà di migliorare i servizi offerti ai cittadini.
La situazione finanziaria della Regione Lazio era, fino a poco tempo fa, critica. Nel marzo 2023, il disavanzo complessivo superava i 300 milioni di euro, una cifra impressionante che rispecchiava anni di gestione complessa, peggiorata dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19. “Pensavo che questo giorno sarebbe arrivato tra molti mesi”, ha commentato il presidente Rocca, riferendosi all’atteso pareggio di bilancio, raggiunto con largo anticipo rispetto alle previsioni.
Il cammino verso il risanamento non è stato semplice. Il Lazio è partito da una situazione contabile estremamente frammentata, aggravata da due indagini della magistratura per la mancata trasparenza nei conti regionali. Tuttavia, attraverso una rigorosa razionalizzazione delle spese e un’intensa attività di ricognizione delle passività, la Regione ha iniziato a ottenere risultati concreti. “Siamo partiti da un disavanzo enorme, ma grazie a sacrifici e una gestione oculata, nel 2022 siamo riusciti a ridurre il deficit a 129 milioni di euro”, ha dichiarato l’assessore Righini. “E il 2023 si è chiuso con un utile di 32 milioni”.
Uno dei punti chiave del risanamento finanziario è stata l’eliminazione delle spese improduttive. L’amministrazione regionale, infatti, ha adottato un approccio severo nei confronti degli sprechi, concentrando le risorse su quelle spese che avrebbero portato benefici concreti ai cittadini. A supporto di questo processo, sono state inviate 700 lettere agli avvocati delle Asl e 7mila richieste ai fornitori, al fine di fare chiarezza e razionalizzare le passività.
“Non è stato facile”, ha ammesso Rocca, “ma era necessario intervenire con decisione per ridurre le spese superflue e dare una nuova direzione alla gestione regionale”. Un intervento che ha portato anche all’assunzione di 14mila persone nel settore pubblico, all’acquisto di oltre 300 nuove apparecchiature mediche e alla costruzione di ospedali e case di comunità, per rafforzare la rete sanitaria territoriale.
Con il raggiungimento del pareggio di bilancio e la progressiva riduzione del disavanzo, il Lazio si appresta a uscire dal piano di rientro entro il 2026. Questo permetterà di eliminare le imposte addizionali che per anni hanno gravato sui bilanci di famiglie e imprese della regione. “Non appena avremo di nuovo la capacità di programmare le spese sanitarie”, ha spiegato Rocca, “toglieremo questo fardello che pesa sui nostri cittadini”.
L’uscita dal piano di rientro rappresenterà un traguardo significativo, che restituirà alla Regione la libertà di gestione finanziaria e fiscale. Tuttavia, Rocca ha sottolineato che questo sarà solo il primo passo verso un obiettivo ancora più ambizioso: “Ci assumeremo la responsabilità di trovare le risorse per mantenere l’equilibrio e continuare a investire nel miglioramento dei servizi pubblici”.
Parallelamente al risanamento finanziario, la Regione ha posto al centro della sua agenda politica il miglioramento del sistema sanitario. La lotta contro le liste d’attesa è una delle priorità assolute. Per questo motivo, la prossima settimana verranno stanziati ulteriori 20 milioni di euro per accelerare l’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni mediche. Rocca ha spiegato che la totalità delle prestazioni erogate dai privati convenzionati sarà integrata nel sistema Recup, il sistema di prenotazione unico regionale, per garantire maggiore efficienza e accessibilità.
Gli investimenti nella sanità non si fermano qui. La Regione ha già introdotto una serie di misure volte a potenziare la capacità del sistema sanitario, tra cui l’apertura di nuove centrali operative territoriali e il potenziamento degli ospedali di comunità. Questi interventi non solo miglioreranno l’efficienza del servizio sanitario, ma contribuiranno anche a ridurre il carico sugli ospedali principali, garantendo cure tempestive e di qualità per tutti i cittadini del Lazio.
L’annuncio dell’uscita dal piano di rientro e le azioni messe in campo dall’amministrazione Rocca rappresentano una vera e propria rinascita per il Lazio. Dopo anni di difficoltà, la Regione sembra avviarsi verso un futuro caratterizzato da maggiore stabilità finanziaria e un sistema sanitario più forte e inclusivo. Ma sarà fondamentale che la Regione mantenga l’equilibrio raggiunto e continui a investire in servizi essenziali per garantire una qualità della vita sempre migliore per i suoi cittadini.
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