È appena calato il sipario allo stadio Olimpico, palcoscenico di Lazio-Dnipro, valevole per la 5° giornata del girone G di Europa League. Nella capitale, in uno stadio deserto, i biancocelesti ritrovano la vittoria che mancava da oltre venti giorni, esattamente da 4 partite. Successo maturato contro il Dnipro per 3-1, firmato da Candreva, Parolo e Djordjevic. Le Aquile volano, quindi, ai sedicesimi di finale e danno la sensazione di essere un’altra squadra rispetto a quella che scende in campo in campionato. Qualcuno, sicuramente, ha messo in dubbio le potenzialità degli avversari che la Lazio ha affrontato in Europa League, ma il calcio non è mai storia scritta prima dei 90 minuti e ogni compagine può essere pericolosa. I biancocelesti superano, quindi, il girone da primi in scioltezza, con 4 vittorie e un pareggio, con ancora una partita da giocare.
Vittoria che comunque non convince troppo, anche perché il gioco è mancato e la Lazio ha rischiato di non portare a casa i 3 punti. Sul piano del gioco sicuramente per Pioli c’è qualcosa da rivedere, perché questa non è la Lazio che si è vista l’anno scorso, ma una vittoria può essere d’aiuto per il morale, perché un vecchio detto recita “vincere aiuta a vincere”. Quello che distingue gli Aquilotti di campionato rispetto a quelli d’Europa, sta nel cinismo e di cercare la vittoria anche giocando male, cosa che in serie A non avviene, perché in certe partite è concesso vincere anche non esprimendo un calcio superlativo.
Per battere i vice-campioni in carica la Lazio sfodera un’azione tutta in verticale, dopo soli 4 minuti; Parolo sulla trequarti alza lo sguardo e vede il movimento di Candreva, pallone che taglia la difesa e raggiunge l’esterno che è bravo sia ad inserirsi alle spalle dell’avversario, sia a battere Boyko in uscita con un diagonale secco. Il pareggio arriva al 65’ con un azione insistita degli ospiti, pallone respinto dalla difesa che arriva a Gama, il centrocampista stoppa di petto, mette giù il pallone, prova la diagonale e palla in buca d’angolo che Marchetti non riesce a intercettare. Per il Dnipro, però, il pareggio è solo un’illusione che dura appena 2 minuti, fino a quando Kishna si invola sulla fascia e appoggia appena fuori area per Parolo, botta da fuori che viene deviata da un avversario e inganna il portiere. A pochi secondi dalla fine ci pensa Djordjevic a chiudere i conti, tiro da fuori di Cataldi, la palla finisce casualmente nei piedi del serbo che batte da pochi metri Boyko.
LAZIO (4-4-2): Berisha; Konko, Mauricio, Gentiletti, Radu; Candreva, Cataldi, Parolo, Kishna (81’ Lulic); Klose (66’ Milinkovic-Savic), Matri (70’ Djordjevic). A disposizione: Marchetti, Basta, Hoedt, Biglia. Allenatore: Pioli.
DNIPRO (4-1-4-1): Boyko; Fedeckyj (75’ Shakhov), Douglas, Gueye, Matos; Chygrynskiy; Matheus (41’ Anderson P.), Bezus (57’ Zozulya), Danilo, Gama; Seleznyov. A disposizione: Lastuvka, Edmar, Luchkevych, Cheberyachko. Allenatore: Markevyč.
ARBITRO: Mazeika (Lituania).
RETI: 4’ Candreva (L), 65’ Gama (D), 67’ Parolo (L), 92’ Djordjevic (L).
AMMONITI: 53’ Radu (L), 78’ Parolo (L), 79’ Danilo (D), 83’ Matos (D), 84’ Milinkovic-Savic (L).
ESPULSI: –
*Foto di Claudio Pasquazi
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