Una delle più note e importanti compagnie aeree del mondo vieta il trasporto di pinne di squalo sulla propria flotta. La Singapore Airlines, infatti, ha approvato l'embargo per cercare di contrastare il macabro traffico che sta decimando gli squali in tutti gli oceani del Pianeta.
Lo “shark finning”(pratica barbara che prevede il taglio delle pinne degli squali ancora vivi) è una delle cause più rilevanti che, insieme alla pesca industriale, negli ultimi anni, hanno portato i predatori sull'orlo dell'estinzione.
Ma cos'è lo shark finning? L'animale, una volta catturato e issato a bordo, subisce le amputazioni delle pinne e della parte superiore della coda per poi essere ributtato in mare ancora vivo, destinato ad una morte atroce. Si calcola che, all'anno, non meno di 80 milioni di esemplari di diverse specie di squalo, comprese le più note: squalo bianco, martello, blue shark ecc. siano oggetto di quella che è ormai universalmente riconosciuta come una vera barbarie. Dietro tutto questo, nella maggior parte dei casi, le mafie orientali che gestiscono un traffico destinato al mercato asiatico e non solo, stimato in milioni e milioni di euro.
Singapore è uno dei Paesi principali nell'ambito dell'importazione ed esportazione delle pinne e non vi sono dubbi riguardo l'importanza della decisione presa dalla compagnia aerea di bandiera.
La zuppa di pinne di pescecane, contrariamente a quanto si crede, non è una prerogativa del mercato orientale. In Italia, ad esempio, la si trova nei menù della quasi totalità dei ristoranti cinesi ed asiatici a prezzi irrisori e senza le indicazioni minime che permettano di riconoscere il tipo di squalo usato per la preparazione del “manicaretto”.
L'Europa, dal canto suo, è stata uno dei maggiori esportatori di pinne di squalo verso Cina ed Hong Kong fino all'estate dello scorso anno che ha posto fine alle deroghe della legge che vietava lo shark finning votata nel 2003.
La scelta di Singapore Airilnes segue le precedenti adottate da Air New Zealand, Korean Air e Philippines Airlines. Altre 20 compagnie aeree internazionali stanno discutendo il progetto di embargo.
Seppur il mercato del traffico aereo di pinne di squalo sia di poco oltre il 10% del totale, il segnale dato anche da quest'ultima compagnia aerea è significativo per la vita di predatori così indispensabili alla vita stessa degli oceani.
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