Cronaca

Le dosi di vaccino? Per noi poche, per la Germania quante ne vuole

La Germania ha deciso di acquistare altre 30 milioni di dosi di vaccino oltre alle quote decise dalla Commissione Europea per ogni singolo Stato membro. Ha concordato l’acquisto direttamente con le diverse case farmaceutiche, Biontech in primis (la Biontech è tedesca). Abbiamo intervistato Francesco Riva, consigliere del Cnel, che considera inaccettabile la disparità di trattamento.

“Ci sono interessi nazionali sulla scelta dei vaccini”

“Ci sono interessi nazionali, Stati che spingono per le proprie aziende. Gli stati forti riescono ad influenzare il mercato. Peccato che ci siano cittadini che non riusciranno a vaccinarsi in tempo utile perché i vaccini non ci saranno per tutti. Penso perciò che la Germania abbia in questo modo tutelato i propri cittadini. Un appiattimento alle regole imposte a livello europeo, se non supportate da valenze scientifiche, andrebbero aggirate, come ha fatto la Germania. In Italia ci sono aziende che non hanno nulla da invidiare alle concorrenti straniere. Manca un Sistema Italia“.

E’ assurdo che non si possa utilizzare un altro vaccino o altre dosi di vaccino perché una Commissione ha deciso di no. E cioè che dobbiamo prenderne solo un certo numero stabilito. Come mai allora la Germania riesce a farsi mandare 30 milioni di dosi in più rispetto a quello che è stato deciso a livello europeo?

Il diritto alla salute dei cittadini va tutelato

E’ come se a un paziente diabetico con rischio di coma non gli diamo l’insulina perché è stato deciso che all’Italia vadano solo 10.000 fiale di insulina e non una di più. Esistono vaccini che stanno per essere immessi sul mercato, vaccini anche di produzione italiana e inglese. Invece io ho l’impressione che ci sia una specie di interesse a mandare avanti il vaccino di un’altra azienda”.

“Oggi vediamo che la Germania ha deciso di uscire da quelle che sono le regole della Comunità Europea. Ha pensato di raggiungere prima possibile l’immunità di gregge dei suoi cittadini e ha superato quelle che erano le regale fissate dall’Europa. Allora vuol dire che quelle regole non sono giuste perché se fossero giuste sarebbero rispettate da tutti e dalla Germania in primis. C’è da ripensare a come è stata organizzato l’approvvigionamento dei vaccini e verificare se alcune nazioni hanno interesse a promuovere uno in particolare invece di un altro. Non si possono assolutamente lasciare i cittadini senza il diritto alla salute”.

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