Legge 104, adesso puoi usare i permessi anche per riposarti | La sentenza lo ha stabilito: nessuno può più dirti nulla
Novità importanti arrivano in merito alla Legge 104, da adesso le regole cambiano e nuovi diritti spettano a chi ne usufruisce. I dettagli
Sono sempre più numerose le famiglie che fanno richiesta delle agevolazioni previste dalla legge 104. Questa legge infatti, permette non solo di ottenere agevolazioni economiche ma anche altre facilitazioni come i permessi di lavoro o l’assunzione di persone qualificate a condizioni vantaggiose.
Uno degli scopi principali della Legge 104 è proprio quello di prevenire e rimuovere tutte le situazioni che potrebbero minare l’autonomia del disabile e la realizzazione piena dei suoi diritti civili, politici, patrimoniali.
I benefici previsti dalla legge inoltre, prendono in considerazione anche i familiari che prestano assistenza, conosciuti come caregiver. In tal caso, questi soggetti hanno diritto a dei permessi lavorativi finalizzati proprio ad assistere il beneficiario della legge 104.
Nello specifico, secondo la legge, si ha diritto il diritto a tre giorni di permesso mensile retribuito per assistere un familiare disabile in situazione di gravità. Tale diritto può essere goduto anche in modalità frazionata, ossia non per un’intera giornata ma per specifiche ore. Ma in questo caso servirà l’autorizzazione del datore di lavoro? Scopriamo cosa ha stabilito in merito.
Legge 104, cosa ha stabilito la sentenza
Capita spesso di chiedersi se per i permessi 104 sia necessario il consenso del datore di lavoro. La premessa è che tale diritto è riconosciuto in modo pieno e incondizionato al lavoratore che assiste una persona con disabilità grave, e il datore di lavoro è il soggetto passivo di tale potere, non avendo alcun potere discrezionale di concessione o autorizzazione.
Pertanto, la fruizione dei permessi previsti dalla Legge 104 del 1992 non prevede un’autorizzazione preventiva da parte del datore di lavoro. A confermare questa tesi è stato il Tribunale di Latina che, con sent. n. 77 del 20 gennaio 2020, ha stabilito che il diritto alla fruizione è incondizionato e non soggetto a discrezionalità da parte del datore di lavoro. Non è necessaria neanche una preventiva autorizzazione da parte dell’Inps (Trib. Roma, sent. n. 7730/2021).
Sono previsti controlli, cosa può fare il datore di lavoro
In ogni caso al datore di lavoro è riconosciuto la facoltà e il diritto di verificare che l’uso dei permessi sia conforme alle finalità previste dalla legge, ossia l’assistenza al disabile.
Lo può fare, ad esempio, attraverso l’ausilio di ispettori privati il cui impiego, al di fuori dell’orario di lavoro, è legittimo solo per verificare la violazione dei doveri del dipendente e/o la commissione di eventuali reati.