Legge di Bilancio, ministro Giorgetti: “fine norma Pos e aumento pensioni a 600 euro”
Arrivano ulteriori modifiche per la Legge di Bilancio 2022. Il ministro dell’Economia Massimo Giorgetti ha presentato il nuovo testo con le modifiche
Fa parlare ancora di sé la Legge di Bilancio. Il ministro dell’Economia Massimo Giorgetti ha presentato il testo con le modifiche dopo le sollecitazioni anche da parte dell’Ue.
Tra i cambiamenti c’è il dietro front sulla norma sul Pos, che consentiva i commercianti di rifiutare i pagamenti elettronici entro i 60 euro. Infatti, come chiesto da Bruxelles il limite dei 60 euro che consentiva di non avere sanzioni verrà eliminato. Tuttavia, il governo ha dichiarato che si impegnerà a trovare una soluzione per le commissioni bancarie che onerano sui proprietari delle attività.
Diversamente dalla norma sul Pos è confermato l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75. Il ministro Giorgetti ha anche sottolineato che la misura verrà finanziata con il taglio del Reddito di cittadinanza. Rivendicatrice e madre di questa manovra è Forza Italia, la quale afferma che sarà prevista “la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024 è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima. E ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi“.
Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza “le mensilità sono state ridotte da 8 a 7“. Tale intervento è stato ritenuto necessario dal il signor Presidente Giorgia Meloni poiché “non odiamo i poveri, c’è chi invece li sfrutta per i voti“. Esso è a favore dei datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato. Infatti, “si è aumentato da 6mila a 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di chi assume dal primo gennaio al 31 dicembre 2023“.
Tra le aggiunte alla Legge è stata ripristinata la vecchia norma del 2012 sui mutui. Questa permette a chi ha contratto un mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile a quello fisso.
Confermato anche il taglio al cuneo fiscale al 3% che sale a 25mila euro e l’indennità del congedo parentale che sale all’80%. In quest’ultima manovra è stato eliminata l’impossibilità di ricevere l’indennità anche ai padri. inoltre “abbiamo incrementato la maggiorazione della misura dell’assegno unico universale riconosciuto a nuclei con 4 o più figli“.