Lei non può parlare senza mascherina mentre beve il caffè!
Il signore ha alzato ancora di più i toni ripetendo che non potevo parlare senza mascherina e che il caffè dovevo prenderlo in silenzio
“La interrompo! Lei non può parlare senza mascherina mentre beve!’ Quando mi sono voltato a guardare, ho visto una persona sulla settantina con una signora che gli stava appena dietro e che sembrava trattenerlo quasi per un braccio…
A quel punto ho subito risposto che stavo prendendo il caffè. La ragazza del bar portava regolarmente la mascherina, l’autogrill fino a un istante prima era letteralmente vuoto e non comprendevo a chi potessi fare del male.
Il caffè in maschera
I fatti risalgono al novembre scorso, 4 mesi fa. Mentre ero in Sicilia in autostrada tra Rosolini e Catania, mi sono fermato in Autogrill a prendere un caffè. In quel momento la Sicilia era in fascia arancione quindi l’Autogril era l’unico posto lecito dove potessi fermarmi per prendere un caffè al bancone. Inoltre la Rosolini-Catania è un’autostrada gratuita trafficata pochissimo.
Mentre sorseggiavo beatamente il mio caffè, dopo settimane che non avevo potuto berne uno al banco di un bar, chiedo alla ragazza come andasse visto che praticamente non c’era nessuno. Lei mi ha sorriso un po’ tristemente confermandomi che le cose non andavano bene. A quel punto sento una voce provenire dalla mia destra. Qualcuno che mi intima con tono fermo e stizzito, interrompendo il dialogo con la ragazza: “Basta! Lei non può parlare senza mascherina!”.
Una discussione furibonda con l’arrivo della Polizia
Il signore a quel punto ha alzato ancora di più i toni ripetendo che non potevo parlare senza mascherina e che il caffè dovevo prenderlo in silenzio. Non ho potuto esimermi dal rispondere che non c’era nessuna legge che me lo vietasse, alla pari di quando al tavolo di una pizzeria, fosse pure a pranzo, avrei potuto parlare con chiunque mi fosse stato di fronte.
Ne è nata una furibonda discussione che si è conclusa con l’intervento di una pattuglia della volante della Polizia. Il signore a quel punto, dopo aver parlato con gli agenti, si è allontanato per riprendere la strada con la sua consorte. A me invece sono stati chiesti i documenti e poco dopo mi hanno lasciato andare. Ho fatto loro solo una domanda… Quale fosse la ragione per cui, in quel momento io venissi sottoposto a controllo, mentre il signore era stato lasciato andare senza alcuna eccezione. Perché?
Sembra non voler dire nulla. Sembra, ma per me ha fatto una notevole differenza.
Emanuele Occhipinti
Foto di Archivio