Leonardo Lamma, 19 anni, il 17 aprile sta percorrendo Corso Francia con la sua moto. Perde il controllo del mezzo proprio a ridosso di un “rattoppo” di una buca nel manto stradale. Il giovane viene sbalzato dalla moto e cade contro lo spartitraffico. Non ha scampo. Leonardo muore.
Per un tragico scherzo del destino, Leonardo è amico di Gaia e Camilla, le due giovanissime che hanno perso la vita attraversando la strada in quello stesso tratto.
È partita l’indagine della Procura di Roma, che oggi emana un clamoroso verdetto: la colpa è della velocità con cui andava Leonardo, la buca o il rattoppo non avrebbero influito sul tragico destino del giovane Leonardo.
Il Pubblico Ministero ha stabilito tutto questo con una perizia di cui è incaricato un dirigente della Polizia Locale. Per la perizia dunque, Leonardo è caduto per colpa della velocità con la quale conduceva la sua due ruote e che nessuna interferenza avrebbe lo stato dell’asfalto in quel tratto.
Stando alle ricostruzioni della tragedia fatte dai legali della famiglia di Leonardo Lamma, l’incidente sarebbe invece da addebitare proprio a quel rattoppo dell’asfalto, l’ennesimo lavoro di rifacimento stradale mal fatto. Lo si vede dalle telecamere a circuito chiuso che mostrerebbero Leonardo superare la cunetta e poi perdere il controllo del mezzo.
Qual era la velocità di Leonardo in quel momento? Impossibile dirlo con certezza, oltre i cinquanta chilometri orari ma non a una velocità tale da giustificare un tale sbandamento secondo i legali della famiglia.
Il consulente della Procura invece, vedendo le stesse immagini le avrebbe lette in maniera diversa. Sostiene il consulente che la moto andava a una velocità sostenuta (quanta velocità il perito stesso non è stato in grado di stabilire con certezza), in ogni caso “più forte della auto che supera”.
Ne deducono che per colpa della velocità Leonardo si sarebbe visto costretto a decelerare bruscamente alcune decine di metri dopo la cunetta provocata dai lavori, trovandosi di fronte alcune macchine e perdendo così il controllo del mezzo.
Sul resto della vicenda purtroppo non ci sono dubbi. Il colpo contro lo spartitraffico, violentissimo, non gli lascia scampo. I legali della famiglia hanno annunciato che presenteranno ricorso.
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