Libri: “Le istituzioni scolastiche italiane in Etiopia” al Circolo degli Esteri
L’apertura di scuole italiane è stato un rilevante tentativo per emancipare culturalmente sia gli italiani residenti e anche i ragazzi etiopi
Mercoledì 15 novembre, alle ore 18.30, presso il Circolo degli Esteri, in Lungotevere dell’Acqua Acetosa a Roma, è stato presentato il libro Le istituzioni scolastiche italiane in Etiopia. Una storia tra diplomazia ed emancipazione sociale 1956-2000 (Mimesis Edizioni, 2020) di Nevio Dalle Fabbriche e Simona Stefanelli.
Oltre agli autori, sono intervenuti l’ambasciatore Raffaele De Lutio e il Capo dell’Ufficio per il Sistema della Formazione Italiana nel Mondo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Filippo Romano.
Le scuole italiane in Etiopia dagli anni ’50 al 2000
Il volume, frutto di una rigorosa ricerca d’archivio, prende in considerazione alcune delle più significative vicende che hanno contraddistinto le istituzioni scolastiche italiane, sia pubbliche che private, nell’ex colonia nel Corno d’Africa, dagli anni Cinquanta al 2000. Nel testo, le principali iniziative educative intraprese dalle scuole italiane in Etiopia vengono affrontate facendo riferimento alle relazioni politiche e diplomatiche tra i due Paesi. La disamina delle vicende narrate, inoltre, tiene in considerazione il contesto sociale abissino, contraddistinto, nella seconda metà del Novecento, dall’alternarsi di tre differenti regimi politici succedutosi, a breve distanza di anni l’uno dall’altro.
Il regime imperiale (conclusosi nel 1974 con il colpo di Stato che portò alla deposizione di Hailé Selassié da parte di un gruppo di militari dell’esercito etiope), quello comunista (dominato dal regime del DERG di Menghistu Hailé Mariàm) e, quello democratico federale (dal 1995, in seguito alle prime elezioni formalmente multipartitiche dopo le quali venne nominato primo ministro Meles Zenawi).
Raffaele De Lutio, Simona Stefanelli
Un reale tentativo di emancipazione culturale
Nel volume si evidenzia come l’apertura di scuole italiane, a distanza di quindici anni dalla fine dell’occupazione dell’Abissinia, durante gli ultimi anni del fascismo (1936-1941), abbia rappresentato un rilevante tentativo per emancipare culturalmente non solo gli italiani residenti nel Paese africano, ma anche numerosi ragazzi etiopi nonché quelli nati da matrimoni misti tra uomini italiani e donne etiopi.
Il libro scritto a quattro mani da Nevio Dalle Fabbriche e Simona Stefanelli, è il risultato di un rigoroso lavoro di ricerca documentaria e permette di comprendere come le attività educative promosse dalle scuole italiane in Etiopia, nel corso degli anni, abbiano rappresentato un importante occasione di confronto tra due culture millenarie. Si deve osservare che, in temi più recenti, a causa della presenza sempre più numerosa di studenti locali, le programmazioni didattiche, pur essendo riconducibili alla matrice culturale italiana, hanno lasciato sempre più ampio spazio alle esigenze specifiche del contesto etiope.
Roberto Delle Cese