L’Inter domina il derby e conquista la Supercoppa Italiana
A Riyadh secco 3-0 al Milan con le firme di Dimarco, Dzeko e Lautaro. Milan sempre più in difficoltà
È l’Inter a conquistare la Supercoppa Italiana. Nel derby d’Arabia la squadra di Inzaghi – che si dimostra “specialista” della competizione – vince una partita mai stata veramente in discussione. È la seconda Supercoppa Italiana di fila per i nerazzurri, la settima nella propria storia raggiungendo proprio i cugini nella classifica all-time.
Supercoppa Italiana: la cronaca del primo tempo
Al King Fahd International Stadium il Milan, che non vince da tre partite, schiera la batteria di trequartisti Messias-Diaz-Leao a supporto di Giroud. Inzaghi con Acrebi al centro della difesa a tre e la coppia Lautaro-Dzeko in attacco.
L’inizio partita è contratto, tipico di una finale, ma dopo 10 minuti prende subito la piega nerazzurra. Un’azione che inizia con un quinto e finisce con un quinto passando per il centro. Darmian prende palla sulla destra e accelera, tre passaggi con i giri elevati (Darmian-Dzeko-Barella) e palla incartata per Dimarco che scarta il regalo e appoggia in rete. Qualche istante di attesa, ma il fuorigioco semiautomatico (all’esordio in una partita italiana dopo la sperimentazione al mondiale) approva l’uno a zero.
Il Milan reagisce con Leao servito sulla sinistra ma che defilato, anziché servire a rimorchio Giroud, prova il tiro a giro: Onana alza in angolo. È l’unica vera occasione di pareggiare, perché l’Inter poco dopo trova il raddoppio. Dzeko viene servito in profondità sulla sinistra, rientra sul destro mandando fuorigiri Tonali e scaraventa la palla nell’angolino più lontano. Il 2-0 stordisce il Milan che stavolta accusa e rischia di prendere il terzo gol prima dell’intervallo. Dzeko (premiato come MVP) con una zampata in mischia da calcio d’angolo impegna Tatarusanu, poi decisivo anche sul tiro da fuori di Dimarco su una palla sanguinosa persa in fase di impostazione.
Nella ripresa la firma da campione di Lautaro
Al rientro dagli spogliatoi il Milan rientra molto più proiettato in avanti e nei primi tre minuti e mezzo si rende pericoloso più dei precedenti 45. Sei i tentativi da fuori di Tonali e Bennacer sono terminati molto alti, la percussione di Leao è andata di poco sopra alla traversa. Al 55’ ci riprova Bennacer, centrale per Onana. Così come 10 minuti dopo: ancora Leao, ancora dai 20 metri, ancora centrale, ancora Onana senza fatica.
Triplo cambio dei rossoneri con gli ingressi di Kalulu (per Kjear), De Ketelaere (Diaz) e Origi (Messias) ma a un quarto d’ora dalla fine l’Inter chiude ogni discorso. Lancio lungo di Skriniar, Tomori si fa scavalcare nel corpo a corpo con Lautaro che con un difficilissimo esterno destro insacca sul secondo palo dove Tatarusanu si deve arrendere per la terza volta.
Sul finale una traversa piuttosto casuale di Rebic, anche lui entrato sul finale, che stava trasformando un cross nell’1-3, ma anche il destino mette una croce sopra la partita del Milan. Al triplice fischio di Maresca è il trionfo di Simone Inzaghi (che incamera la quarta Supercoppa Italiana su 4 tentativi) e dell’Inter, che conquista il terzo trofeo nazionale negli ultimi 12 mesi. Il Milan deve leccarsi le ferite e meditare su un atteggiamento troppo rinunciatario: la parola crisi non è così lontana.