L’invasione dei venditori ambulanti abusivi in centro a Roma
Tra abusivismo, sfruttamento delle organizzazioni criminali che li riforniscono e sequestri di capannoni di merci
Colosseo, Fontana di Trevi, piazza Navona, San Pietro e non solo: Roma è tornata ad essere “invasa” dai venditori ambulanti abusivi nelle strade del centro. Distese di sciarpe e scarpe di marchi contraffatti tra Pantheon e via del Corso. A Fontana di Trevi lucine colorate e aste per i selfie, così come al Colosseo, dove nelle giornate più calde venivano vendute bottigliette d’acqua senza alcuna garanzia igienico-sanitaria. I quadri dipinti lungo via dei Fori Imperiali e non solo. Capi di abbigliamento vari, accessori per arredamento e telefonia, fino ai giocattoli senza il marchio CE. E quando piove, “magicamente” diventano ombrellai fuori dalle stazioni della metropolitana. Con la ripresa post-pandemica della circolazione di persone residenti e turisti, Roma è tornata ad essere piena di venditori che ingombrano le strade e i vicoli del I Municipio, spesso ostacolando il flusso di persone.
Cosa c’è dietro
Un fenomeno che non è passato inosservato ma che va spiegato al meglio andando a vedere cosa si nasconde. Si tratta di gente più o meno disperata che per guadagnare poche centinaia di euro a settimana vengono riforniti e sfruttati dalle organizzazioni criminali. Il minimo per sopravvivere, per mangiare e avere un posto dove dormire mandando il resto alle proprie famiglie. Un circolo vizioso che nell’ultimo periodo le forze dell’ordine hanno cercato di combattere intercettando i principali canali di rifornimento.
Nelle scorse settimane Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia e vigili urbani hanno portato a termine una serie di operazioni con il sequestro di capannoni e milioni di pezzi che stavano per essere messi in vendita, ma ciò non ha ancora fermato il flusso di merci contraffatte e spesso non sicure che ogni giorno si trovano in moltissime vie del centro della Capitale.