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Liposuzione: cos’è, i rischi che si corrono e il tragico caso di Simonetta Kalfus

La liposuzione è una delle procedure chirurgiche estetiche più diffuse al mondo. Viene eseguita per rimuovere accumuli di grasso localizzati, migliorando l’armonia del corpo e la silhouette. Ma come ogni intervento chirurgico, presenta rischi significativi che non devono essere sottovalutati. Il recente caso della sessantaduenne romana Simonetta Kalfus, deceduta a seguito di complicazioni post-operatorie, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la regolamentazione di queste pratiche chirurgiche.
Cos’è la liposuzione e come funziona
La liposuzione è una tecnica di chirurgia estetica che consiste nell’aspirazione del grasso corporeo tramite l’uso di cannule inserite sotto la pelle. L’obiettivo è rimodellare il corpo eliminando accumuli adiposi in aree specifiche come addome, cosce, glutei e braccia. A seconda dell’estensione e della tecnica utilizzata, l’intervento può essere eseguito in anestesia locale o generale.
Esistono diverse varianti della liposuzione, tra cui la liposuzione tradizionale, la liposcultura, la liposuzione assistita da laser e la liposuzione con vibrazione. Ogni tecnica ha le sue peculiarità e rischi, ma tutte condividono la necessità di un’accurata valutazione preoperatoria e di uno scrupoloso rispetto degli standard igienico-sanitari.
I benefici della liposuzione
Per chi decide di sottoporsi a una liposuzione, i vantaggi principali sono di natura estetica e psicologica. La rimozione del grasso in eccesso migliora la silhouette e può avere un impatto positivo sull’autostima. È fondamentale, tuttavia, chiarire che la liposuzione non è un trattamento per l’obesità e non sostituisce una dieta equilibrata e l’esercizio fisico.
I rischi associati alla liposuzione
Nonostante i benefici, la liposuzione non è priva di rischi. Tra le complicazioni più comuni si annoverano infezioni, ematomi, tromboembolia polmonare e gravi reazioni all’anestesia. Nei casi più estremi, come quello di Simonetta Kalfus, l’intervento può rivelarsi fatale.
Il caso di Simonetta Kalfus: cosa è successo
Simonetta Kalfus, 62 anni, è deceduta martedì scorso dopo essere stata ricoverata in coma vegetativo dal 14 marzo, a seguito di un intervento di liposuzione eseguito in una clinica privata a Roma. Dai primi risultati dell’autopsia, eseguita presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Tor Vergata, è emersa una grave sepsi che avrebbe portato alla morte della donna.
Secondo quanto dichiarato dal professor Maurizio Ressa, presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-Rigenerativa ed Estetica (SICPRE), la causa del decesso potrebbe essere una Coagulazione Intravascolare Disseminata (CID) indotta da una grave infezione. La Procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio colposo a carico dei tre medici che hanno eseguito l’intervento.
Garantire la sicurezza degli interventi estetici
Il caso ha sollevato nuovi interrogativi sulla regolamentazione degli interventi estetici e sulla qualificazione dei medici autorizzati ad eseguire procedure complesse come la liposuzione. L’appello degli esperti è chiaro: occorre garantire che solo i professionisti con una formazione specialistica adeguata possano eseguire questi interventi.
La SICPRE ha già avanzato una proposta normativa affinché solo i medici che abbiano completato un percorso di formazione specialistica in chirurgia plastica possano praticare la liposuzione. Un passo necessario per la tutela della salute dei pazienti e per ridurre il numero di incidenti gravi legati a questa pratica.
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