Montelanico, lite tra cacciatori per 2 cinghiali: conseguenza di una legge sbagliata

Due squadre diverse, ma entrambe provenienti da Artena, si sfidano alla caccia al cinghiale a Montelanico

Lite tra cacciatori per due cinghiali (morti) contesi, intervengono i Carabinieri. Tutta colpa del non rispetto delle regole. I fatti risalgono alla giornata di ieri 30 dicembre. Due squadre diverse, ma entrambe provenienti da Artena (Roma), si incrociano nel Comune di Montelanico: una delle due squadre bracca due cinghiali, ma sembrerebbe che la battuta di caccia sia stata effettuata all’interno della zona assegnata all’altra squadra. Inizia la lite e qualcuno fa intervenire i Carabinieri; dopo tanto discutere si trova una soluzione bonaria: un cinghiale a testa.

Ma approfondiamo il discorso, perché si arriva a tanto discutere? Non è l’attività della caccia che porta a litigare, come in tanti pensano, ma il non rispetto delle regole da parte dei cacciatori, perché se si cacciasse con i giusti criteri nel rispetto delle regole non accadrebbe mai nulla di sgradevole. Nel 2016 è stato firmato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il decreto che disciplinato la caccia al cinghiale in braccata nel territorio regionale per raggiungere e mantenere sul territorio una presenza della specie compatibile con le esigenze di salvaguardia delle colture agricole e forestali, di sicurezza delle persone e di tutela della biodiversità. Con il disciplinare approvato gli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) sono stati divisi in Distretti di Gestione per disciplinarne il funzionamento. Ma tutto questo senza un controllo delle autorità porta alle liti, come accaduto nella giornata di ieri e come accada dallo scorso anno, perché non è la prima volta che queste due squadre “baccagliano”. 

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