Londra da oggi matrimoni gay in Chiesa, accadrà anche a Roma?
È di oggi la notizia del primo matrimonio gay celebrato in Inghilterra, a Brighton tra Neil Allard e Andrew Wale
È di queste ore la notizia del primo matrimonio gay celebrato in Inghilterra e contratto a Brighton tra Neil Allard e Andrew Wale
Infatti, la legge che riconosce legalmente i matrimoni tra individui del medesimo sesso, approvata da entrambe le Camere del Parlamento di Westmister nel luglio scorso, è entrata in ufficialmente vigore.
Un grande passo verso l’uguaglianza dei rapporti umani e amorosi, l’Inghilterra diventa il decimo Paese in Europa e il quindicesimo al mondo a riconoscere le unioni fra persone dello stesso sesso.
Va precisato, però, che se è vero che la formalissima opinione pubblica britannica non ha protestato contro la legge sui matrimoni gay, come invece è avvenuto in Francia, secondo un sondaggio della Bbc il 22% degli intervistati (sono state interpellate 1007 persone ) rifiuterebbe l’invito a un matrimonio gay.
Si tratta, di un valore più simbolico che effettivo. In Inghilterra le coppie omosessuali godono già degli stessi diritti genitoriali delle coppie eterosessuali. La novità consiste nel fatto che da ora in poi in Inghilterra e Galles il matrimonio gay è a tutti i sensi della legge uguale a quello eterosessuale e che potrà essere celebrato anche nei luoghi di culto.
Nella cattolicissima Italia siamo ben lontani da questo tipo di elogio della diversità. Non vengono riconosciuti i diritti fra persone dello stesso sesso che convivono non avendo contratto il matrimonio, figuriamoci riconoscere diritti e possibilità di legalizzare il matrimonio gay e men che meno se si pensa a coppie di donne omosessuali, altro tabù, forse, ancora più radicato nella mente dei benpensanti di quello fra coppie di uomini omosessuali. Si sa, la donna in Italia, Paese che contiene geograficamente lo Stato del Vaticano, è prima di tutto ‘madre’ e moglie nell’accezione più cattolica possibile.