Loretta Rossi Stuart, attrice e conduttrice, confida al nostro giornale il suo stato d’animo riguardo agli innumerevoli casi di intolleranza, dialettica e fisica, verso gli immigrati, registrati nel nostro Paese, lei che ha due figli mulatti.
“Sento sulla mia pelle bianca i graffi del razzismo. Un “neo razzismo” autorizzato, legittimato da alcuni esponenti di governo, che si sta rinvigorendo. Fatico a concepire, ad immedesimarmi in coloro i quali mettono barriere ad un essere vivente perché non ha lo stesso tono di incarnato. Riesco solo a vedere la bellezza della fusione, del mescolarsi di cuori e di pelle, di continenti che creano la “razza della terra”. Provo pena per chi si barrica dietro il muro di pregiudizi e paura. Provo rabbia per chi è accecato dall’ottusa aggressività per il “diverso”. Prego per l’apertura dei cuori e dei confini. E lotto per un Italia migliore, luogo dove ho generato i miei figli “neri”, angosciata dalla consapevolezza di quanto i “bianchi” abbiano stuprato l’Africa…”.
Abbiamo incontrato Loretta Rossi Stuart:
1) Il mondo dello spettacolo spesso si tiene lontano dal dibattito sui temi sociali. Molti artisti hanno timore di scontentare una parte del loro pubblico. Quanto è utile secondo lei non nascondersi e dire la propria?
Penso che sia un dovere per chi abbia un pubblico, un seguito, un ascendente sulle persone, non solo tradurre la propria popolarità in azioni per il bene comune, ma ancor di più schierarsi con coraggio! A che pro avere “successo” se non si mette la propria fama al servizio degli altri?
2) Qualche tempo fa si è alimentata una polemica sul caso della nave Diciotti e sui migranti che non venivano accolti. Qualcuno ha accusato gli italiani definendoli razzisti. Come sono gli italiani in tema di razzismo? Meglio o come gli altri?
L’essere umano è tale ovunque sia, con le sue grandezze e i suoi limiti. Purtroppo nel nostro paese, come in altri, si esprimono degli estremi, delle tendenze davvero antitetiche, per cui ci sono dimostrazioni di bieca chiusura al diverso così come testimonianze di grande accoglienza e spontanea integrazione. Ovviamente la seconda richiede più coraggio e apertura sia mentale che di cuore.
3) Qual è il mondo che si augura Loretta Rossi Stuart?
Sono sempre stata ottimista… ma ultimamente ammetto che faccio un po’ di fatica, vista anche la caratura dei leader politici che dovrebbero decidere del futuro dell’umanità. Per cui mi focalizzo sulla parte mia personale ma anche globale, che tende al bello, all’amore, all’energia divina. Credo che l’arma più potente rimanga sempre l’amore. Ancora confido in una svolta, in una presa di coscienza dell’umanità, ma bisogna partire da se stessi e poi si, con umiltà, spronare gli altri ad aprire gli occhi.
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