Lubiana Restaini, Coordinatrice Consulta Piccoli Comuni Anci Lazio segnala un esempio virtuoso. Le regole di contabilità pubblica sono notoriamente complesse, sovrapposte e spesso capziose, tanto da far incorrere amministratori e funzionari preposti a sanzioni e penalità. L’On. Roberto Pella si è fatto interprete di questa problematica introducendo nei dispositivi di contabilità una nuova formulazione, molto tecnica, ma che va a sanare delle situazioni rischiose.
Infatti, circa il pagamento di debiti commerciali, le Amministrazioni Pubbliche, per il corrente esercizio, qualora riscontrino pagamenti non comunicati alla Piattaforma Elettronica come dovuto, possono reiterare l’invio, previa verifica della loro regolarità tecnica da parte del proprio organo di controllo.
Si prevede poi che dall’inizio del corrente anno, per ogni amministrazione pubblica siano pubblicati ed aggiornati con cadenza trimestrale i dati delle fatture emesse e pagate entro i termini ed entro tre, sei, nove, dodici mesi dalla scadenza. Sullo sfondo c’è, ed il Presidente Draghi l’ha preannunciato, la necessità di una profonda revisione della materia contabile all’interno di una complessiva riforma della PA. Un particolare riguardo andrà posto sui Piccoli Comuni, asfissiati letteralmente da adempimenti spesso inutili, perché già in possesso degli organi statuali richiedenti, e spesso ipercomplessi e ingestibili, stanti le dotazioni organiche, scarse e lacunose dopo anni di blocco, nonché per un personale non più riqualificato.
In altri Paesi europei, proprio su questi argomenti della necessaria semplificazione di regole e procedure, si è distinto creando un ordinamento apposito che distingua i Piccoli Comuni da quelli medio grandi e città metropolitane. Si è tenuto conto non tanto della demografia, in Italia la distinzione certificata dalla legge n°158/2017 indica come Piccoli i Comuni sino a 5000 abitanti; in tanti paesi europei si fa riferimento alla densità abitativa: con meno di 80 residenti a KMQ si è definiti rurali e quindi regolati da un ordinamento semplificato. Intanto l’esempio dell’On. Pella dovrebbe essere accolto come apripista di una ricognizione complessiva per un processo di semplificazione da affidare al neo ministro Brunetta. Anci non farà mancare il suo apporto di idee e proposte puntuali.
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