Luca Martella e il teatro canzone di Gaber
Per il decennale alle Scuderie Aldobrandini l’omaggio al “Signor G”
Dopo il successo registrato negli ultimi anni, in occasione del decennale della scomparsa del grande Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, l’Attore e Regista Luca Martella e il suo quintetto portano in scena a Frascati, il nuovo spettacolo intitolato “Sulle orme del Signor G “,10 anni dopo…e pensare che c’era il pensiero. Le date previste nelle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati sono sabato 9 febbraio alle ore 20,30 e domenica 10 febbraio alle ore 17,30, con ingresso a pagamento. Lo spettacolo ideato da Luca Martella è un omaggio al teatro canzone di Gaber, un progetto artistico-culturale che ripercorre la sua storia attraverso i brani più celebri, come gli indimenticabili “Lo shampoo”, “Destra-Sinistra”,“Mi fa male il mondo”, "L'America", "Qualcuno era comunista", "Io non mi sento Italiano", "La Libertà", selezionati tra canzoni e monologhi del repertorio di Giorgio Gaber e del suo amico e coautore Sandro Luporini dagli anni ’70 al 2000. Il quintetto annovera musicisti d’eccezione come il maestro Fabio di Cocco alle Tastiere, Massimiliano de Lucia alla Batteria, Andrea Colella al Contrabbasso, Matteo Martella al Sax, Giancarlo Martella alla Chitarra. Lo spettacolo ha l'approvazione della Fondazione Gaber. Le scenografie sono state ideate e progettate da Eva e Osvaldo Desideri, Premio Oscar per “L’ultimo Imperatore” di Bernardo Bertolucci.
«Pensato per celebrare il decennale della scomparsa di Gaber, avvenuta il 1° gennaio del 2003 nella sua casa di Montemagno, in provincia di Lucca, lo spettacolo dopo le date di Frascati andrà in tournée in tutto il Lazio – dichiara l’attore e regista Luca Martella -. Porto in scena questo spettacolo incentrato su un artista unico nel suo genere: Giorgio Gaber. Uno spettacolo che intreccia emozioni e riflessioni ed è sicuramente molto suggestivo. Gaber è stato sempre un punto di riferimento per me, già dai tempi dell’Accademia».
Il recital, tragico, ironico, profondo, emozionante, ma allo stesso tempo divertente, rivela il messaggio preciso di Giorgio Gaber, ossia l’importanza di prendere atto della realtà, affrontarla, deriderla, soffrirne, ma allo stesso tempo averne compassione perché la riflessione sia utile ed efficace strumento di consapevolezza per tutte le generazioni. Luca Martella, facendo valere la somiglianza con Gaber e la sua nota abilità di attore, riesce a regalare un’intensa e coinvolgente interpretazione dell’arte dell’intellettuale milanese – e ad accendere la scena delle più svariate sfumature: giocosa ironia, denuncia pungente, disillusione profonda, commozione intensa e grande senso dell’umorismo.
In realtà l’attore riesce a calzare perfettamente i panni di Gaber perché ne sposa il pensiero, la linea di condotta, il coraggio di dire la verità, l’Amore per il teatro, la passione, la compassione e soprattutto la profonda appartenenza a se stesso. Questo gli consente di mostrarsi in scena pienamente se stesso Martella, ma nello stesso tempo Gaber. Inoltre se la parabola artistica del Signor G rappresenta la “classica storia dell’uomo inserito, l’uomo che fa fatica a vivere e a cui crollano uno dopo l’altro i miti della giovinezza”, Martella si coinvolge intimamente nel personaggio perché vi riconosce la storia stessa del nostro Paese, in maniera quasi profetica descritta da Giorgio Gaberscik.