Dopo 19 anni finalmente la riapertura del Teatro di Valmontone. Per me è stata un’emozione indescrivibile rimettere i piedi sulle tavole di quel palcoscenico, recitando con Lorella Lumia un pezzo tratto da “Succeteva ‘na ota”, uno spettacolo in dialetto rappresentato per 25 serate con enorme successo di pubblico nel 1994.
In questo spazio teatrale ho vissuto come in una seconda casa perché l’ho visto nascere e trasformarsi da cinema a cine teatro, inaugurandolo nel 1987 con un mio spettacolo “Caro Petrolini” e con la gradita presenza in sala della redazione della “Corrida” di Canale 5 che mi aveva visto vincitore nel 1986.
A questo primo spettacolo inaugurale sono seguiti tantissimi altri di vario genere che hanno coinvolto molti giovani valmontonesi che per la prima volta si sono esibiti davanti ad un pubblico riscuotendo sempre un grande consenso.
Non è stata un’impresa facile avvicinare al teatro il pubblico valmontonese, ma grazie alla rappresentazione dello spettacolo in dialetto “Tera Mara” di Guido Fiacchi, che narrava una storia valmontonese risalente al 1901, sono riuscito ad attirare la curiosità di molte persone e soprattutto anziani che non avevano mai varcato la soglia di un teatro, perché nella messa in scena di questa vicenda hanno rivissuto i ricordi tramandati dai genitori.
Sulla scia del successo di “Tera Mara” il pubblico non ha più smesso di venire a teatro e di mostrare sempre più interesse ed entusiasmo per qualsiasi forma di spettacolo proposta.
Grazie alla nuova riapertura posso finalmente tornare ad essere presente con la mia Compagnia a Valmontone, dopo aver dovuto recitare per anni nei teatri di altre città.
Le mie prime esperienze teatrali sono avvenute in ambito parrocchiale con la Compagnia “ACI” diretta magistralmente da Angelo Recanatesi, attore di spessore e regista di numerose edizioni della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo. Non sono pochi i valmontonesi che ricordano le edizioni della Sacra rappresentazione dirette da lui, straordinarie e impareggiabili. Come pure ricorderanno la voce fuori campo indimenticabile di Remo Caporossi.
Angelo Recanatesi è stato il mio mentore, colui che ha curato la mia preparazione per l’ammissione all’Accademia Nazionale Silvio D’Amico, ma soprattutto è riuscito a far emergere il mio talento attraverso la sua professionalità e grande umanità.
Il teatro ha sempre fatto parte della mia vita, è la mia passione e spero vivamente che questo spazio teatrale diventi per tutti i cittadini il luogo in cui vivere e condividere la Cultura in tutte le sue espressioni artistiche.
Luciano Fontana, attore, sceneggiatore e regista
Foto di Luigi Ziantona
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