Luigi Di Maio: «non mi risulta riscatto per Silvia Romano» VIDEO
Il ministro: “C’è il rischio di doverle dare la scorta”
Luigi Di Maio «non mi risulta riscatto per Silvia Romano». Così il ministro degli Esteri in collegamento con Mario Giordano a “Fuori dal Coro” in onda su Rete 4 nella serata di ieri. «Perché dobbiamo credere a un terrorista?» ha domandato al pubblico il ministro degli Esteri. Smentendo così le voci dettagliate sui 4 milioni pagati dallo Stato all’organizzazione terroristica somala Al Shabaab per la liberazione della 24enne cooperante milanese.
«Ovviamente non bisogna darsi le risposte come conviene. Nel senso che è legittimo farsi delle domande, ma la prima domanda che mi faccio io è perché se un terrorista che viene intervistato e dice una cosa, la sua parola vale più dello Stato italiano». Ha proseguito Luigi Di Maio. «A me non risulta riscatto per Silvia Romano, altrimenti dovrei dirlo».
«A dicembre ho sentito il padre di Silvia, sapevo che lei era viva e non potevo dirlo al padre. Perché lei sa bene che in questi casi se si danno informazioni e c’è una fuga di notizie poi si rischia che alla fine non riusciamo a riportarla a casa e di compromettere tutto». Ha aggiunto il capo della Farnesina. «Rispetto tutte le discussioni, tutte, però siamo un Paese che si dà spesso la zappa sui piedi. Sono orgoglioso del fatto che la nostra Intelligence, le nostre Forze Speciali, il nostro Corpo Diplomatico, l’Unità di Crisi, hanno fatto squadra e ce l’hanno fatta. Credo che dobbiamo anche, soprattutto, rispettare questa ragazza perché nessuno di noi sa che cosa significa stare un anno e mezzo in mano a una cellula terroristica che arruola i bambini, di terroristi criminali».
Silvia Romano. Luigi Di Maio: “c’è il rischio di doverle dare la scorta”
«Non voglio fare la morale ma nessuno di noi sa cosa significa restare un anno e mezzo in mano ad una cellula terroristica che arruola i bambini, dei criminali. Aspettiamo che questa ragazza possa ritrovare una sua serenità: si sono invece scatenate una serie di minacce che rischiano di farle avere una scorta in Italia dopo che l’abbiamo liberata da una cellula terroristica». Ha poi risposto il ministro ad una domanda sugli attacchi portati alla cooperante. «Non sappiamo cosa c’era dietro il suo sorriso quando è scesa dall’aereo» ha aggiunto.
«L’ong di Silvia Romano non è una di quelle riconosciute dal ministero degli Esteri. Questo non è un demerito, ma non fa parte di quelle che la cooperazione italiana finanzia. Molte volte si dice “per evitare i flussi migratori dobbiamo aiutarli li” ma per farlo andiamo anche con i volontari. Tutto quello che si potrà fare per chiedere maggiore sicurezza per i volontari delle Ong lo faremo come ministero degli Esteri”. Ha concluso Luigi Di Maio.