Lupi nelle vicinanze di Roma e Firenze, cittadini allarmati per rischi sicurezza
“Dati ottenuti tramite monitoraggio di individui dotati di radio-collari, indicano che la presenza del lupo all’interno di paesi e villaggi è molto frequente”
Cresce in alcune aree del Paese la 'convivenza' con il lupo e tuttavia "i dati scientifici disponibili sia per l'Italia che su scala mondiale, indicano che i rischi" di aggressioni "sono estremamente limitati". Lo ha spiegato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa rispondendo a un'interrogazione presentata alla Camera dalla deputata della Lega, Elena Lucchini.
La progressiva espansione dell'animale, spiega, è "all'origine delle crescenti interazioni con l'uomo, oltre che con le sue attività, e questo genera in diversi contesti del Paese allarme dei cittadini per possibili rischi per la loro sicurezza", aggiunge.
Il lupo, infatti, "è attualmente segnalato anche in contesti diversi da quelli dove era tradizionalmente presente", come in pianura, "tanto da aver recentemente colonizzato anche le propaggini più estreme della Puglia e le immediate circostanze dell'aree urbane di Firenze e Roma".
In diversi contesti nazionali, inoltre, "il lupo frequenta abitualmente aree anche ad alta frequentazione umana, entrando all'interno di molti centri abitati, ad esempio, dell'Abruzzo, della Toscana o del Trentino e avvicinandosi regolarmente alle abitazioni dell'uomo in molte regioni del Paese".
In questo senso "dati ottenuti tramite monitoraggio di individui dotati di radio-collari, indicano che la presenza del lupo all'interno di paesi e villaggi è molto frequente, anche se il comportamento elusivo della specie spesso determina che gli abitanti dei centri frequentati non siano coscienti di tale presenza, in particolare dove non sia presente copertura nevosa, che facilita il rilevamento della specie".
Detto questo, "nei casi in cui vi siano lupi abituati all'ambiente antropizzato, è preliminarmente opportuno evitare che gli individui siano sottoposti a processi di condizionamento positivo, favoriti, ad esempio, dalla presenza di fonti alimentari facilmente accessibili, che potrebbero determinare l'aumento della confidenza nei confronti dell'uomo".
È quindi essenziale "che vengano messe in atto tutte le azioni necessarie perché nell'area di presenza della specie siano esclusi fattori di questo tipo, ad esempio scarti di macellazione o scarti alimentari abbandonati sul territorio", oltre "che vengano attuate tutte le strategie di prevenzione dal comportamento predatorio del lupo nei riguardi di animali domestici", ovvero recinzioni elettrificate, ricovero notturno e diurno, per le categorie di bestiame piu' vulnerabili, e uso dei cani da guardiana).
Anche perché "il lupo è una specie particolarmente tutelata dal quadro normativo europee" ed "è vietata in generale l'uccisione di esemplari della specie". (Dig/ Dire)