Madonna di Trevignano, l’area intorno al colle diventa del Comune

Respinto il ricorso dell’associazione “Madonna di Trevignano Ets”, che contestava la confisca dell’area teatro di manifestazioni di culto

Madonna di Trevignano Romano piange sangue

Con una sentenza, il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dall’associazione “La Madonna di Trevignano Ets” contro il Comune di Trevignano Romano, sancendo così la legittimità delle operazioni condotte dal sindaco Claudia Maciucchi e dalla sua giunta. Il contenzioso riguardava un’area situata sul colle Campo le Rose, dove l’associazione organizzava manifestazioni di culto senza le necessarie autorizzazioni, in palese violazione della destinazione agricola dei terreni.

L’area veniva sottoposta ad eventi religiosi

La vicenda ha avuto origine alcuni anni fa, quando l’associazione ha iniziato a svolgere, in maniera regolare e crescente, eventi di carattere religioso sul colle che si affaccia sul suggestivo lago di Bracciano. Secondo quanto dichiarato dal Comune, tali attività hanno generato un sovraccarico urbanistico non sostenibile, aggravato dalla mancanza delle autorizzazioni necessarie, sia dal punto di vista edilizio che urbanistico.

In seguito a una serie di accertamenti, il Comune di Trevignano Romano ha emesso un’ordinanza che imponeva l’immediata cessazione delle attività svolte nell’area e la rimozione delle installazioni, tra cui strutture permanenti che erano state montate in violazione dei regolamenti vigenti. Tuttavia, l’associazione ha deciso di contestare tali disposizioni, impugnandole sia davanti al Tar che successivamente al Consiglio di Stato, con l’intento di sospendere le azioni comunali.

Sia il Tribunale Amministrativo Regionale che il Consiglio di Stato hanno confermato la correttezza delle misure intraprese dal Comune, ribadendo che l’uso dell’area era incompatibile con le attività in corso e che il sovraccarico urbanistico avrebbe avuto un impatto significativo su un territorio già fragile, dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

Sindaco Maciucchi: “L’area torni alla sua corretta destinazione”

In virtù della mancata ottemperanza da parte dell’associazione all’ordinanza che prevedeva la cessazione delle attività e lo sgombero entro un termine perentorio di 90 giorni, il Comune ha proceduto con l’acquisizione dell’area al proprio patrimonio pubblico, come previsto dalla normativa vigente. Questo passaggio, seppur drastico, è stato considerato necessario per riportare il colle alla sua originaria destinazione agricola e preservare uno dei luoghi più pittoreschi della zona, che domina l’intera area del lago di Bracciano.

Il sindaco Maciucchi, in una nota diffusa subito dopo la sentenza, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando come la decisione non solo tuteli il territorio, ma rappresenti anche un esempio di come la legge possa essere applicata per salvaguardare l’integrità dei beni comuni. “Con la decisione odierna, il TAR ha ribadito la correttezza dell’azione comunale, confermando che il Comune di Trevignano Romano è ora l’esclusivo proprietario dell’area, come risulta anche dai registri immobiliari. L’area, uno dei luoghi più suggestivi intorno al lago di Bracciano, è così restituita alla sua corretta destinazione”, ha dichiarato il primo cittadino.

Madonna di Trevignano, continuano le indagini

Nel frattempo, continuano le indagini della Procura della Repubblica di Civitavecchia sui coniugi Cardia per truffa aggravata, per le donazioni fatte alla “Madonna di Trevignano Ets”. Una testimonianza telefonica racconta di un episodio accaduto il 3 maggio del 2021: “Io e le mie colleghe eravamo al bar, quando ad un certo punto sono entrate delle signore che hanno chiesto se facessimo delle ricariche Postepay. Noi abbiamo risposto di no, perché non avevamo il circuito per effettuarle. Hanno ordinato un caffè e lo hanno bevuto al bancone. Abbiamo ascoltato la loro conversazione, mentre una diceva all’altra che la Madonna aveva detto alla veggente (Gisella Cardia, ndr) che si sarebbe arrabbiata moltissimo se non avessero effettuato questa ricarica”.

Sono in corso verifiche sugli scopi sociali dell’associazione, anche attraverso accertamenti patrimoniali, alla ricerca di eventuali aspetti di natura penale. Gisella Cardia ha dichiarato in più occasioni che le donazioni arrivate all’associazione “sono volontarie, destinate a famiglie bisognose”, e che “ogni dettaglio è sempre rendicontato e certificato”.