Maduro porta il bolivarismo a Roma
Ieri il Presidente del Venezuela ha fatto visita al parco di Montesacro e ha reso omaggio a Chavez
“Questa collina è sacra. Qui, c’è l’odore, la frescura di due grandi giganti, Bolivar e Chavez”. Con queste parole, il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro (in questi giorni in visita a Roma), ha reso onore al luogo, immerso nel parco di Montesacro, dove ormai 208 anni fa l’eroe dell’indipendenza latino-americana, Simon Bolivar, ha prestato il suo giuramento, promettendo di liberare l’America Latina dagli occupanti europei.
Maduro, ha anche ricordato come sia importante continuare a combattere contro la povertà, poiché "la disuguaglianza è la massima espressione del capitalismo nel mondo".
Proprio Maduro, è stato premiato dalla Fao per i grandi risultati conseguiti dal Venezuela nella lotta alla fame: rispetto ai governi neoliberali degli anni ’90, la percentuale di venezuelani che soffre la fame è stata ridotta, durante i governi di Hugo Chavez, dal 16% fino al 2%.
Nel corso del suo discorso, Maduro ha fatto molti riferimenti al suo predecessore Hugo Chavez, “il Comandante”, di cui rimpiange la prematura scomparsa, avvenuta il 5 marzo scorso.
Ma poi ha voluto precisare che la rivoluzione bolivariana oggi “è in buone mani”, e sta proseguendo grazie all’azione di “uomini e donne rivoluzionari” che inseguono il sogno del socialismo bolivariano firmato Chavez, aprendo uno spiraglio, seppur minimo agli Stati Uniti, e ribadendo l’importanza dell’alleanza con l’Italia, a partire da quella petrolifera.
“La cooperazione energetica tra Italia e Venezuela e' di grande importanza per il futuro dei due Paesi”, ha dichiarato Maduro. “L'alleanza tra Pdvsa e Eni – ha proseguito – mira alla nostra stabilità energetica per i prossimi cento anni”.
“Non è tempo di stare zitti – ha concluso il Presidente Maduro – è tempo di parlare. Chi vuole star zitto lo faccia, ma nessuno riuscirà a zittire il popolo della rivoluzione! Chavez vive. Hasta la victoria siempre”.