Mafia Capitale, scontro Bindi-Marino in commissione antimafia
Rosy Bindi ha detto al sindaco: “Innegabile che la mafia ha avuto rapporti anche con la sua Giunta”
Colpito dal fuoco amico. Il sindaco di Roma Ignazio Marino, durante l'audizione in Parlamento davanti alla commissione Antimafia è stato incalzato dal presidente Rosy Bindi, che come tutti sanno fa parte del PD. E' andato in scena uno scontro "fratricida" assai rilevante, se non altro perché la Bindi, senza troppi giri di parole, ha detto a Marino: "E' innegabile che la mafia ha avuto rapporti politici anche con la sua giunta".
Una doccia fredda per il primo cittadino della Capitale, che si è sempre vantato di non avere mai avuto a che fare con il sodalizio criminale e la cui reputazione di "marziano", da appellativo quasi derisorio, condiviso da buona parte del PD romano, che di fatto lo aveva scaricato prima dell'avvio dell'inchiesta Mafia Capitale, era divenuta una sorta di garanzia di distacco dal malaffare. Invece la Bindi non ha creduto alle sue parole pronunciate nel corso dell'audizione: "Il malaffare – ha rivendicato Marino – la presenza di infiltrazioni mafiose in Campidoglio si sono fermate al giugno 2013 (dall'inizio della sua consiliatura, ndr)".
"Durante la precedente consiliatura – ha argomentato il sindaco – la mafia aveva rapporti organici con figure apicali che ora sono agli arresti, mentre con questa amministrazione ci sono stati solo tentativo. Roma non è malata, ci sono però delle mele marce".
"La mafia si è insediata e ha fatto il salto di qualità con Alemanno – ha insistito la Bindi – ma è innegabile che ha avuto rapporti politici anche con la sua giunta". I riferimenti impliciti sono Mirko Coratti, ex presidente dell'attuale Consiglio comunale, e Daniele Ozzimo, fino a 10 giorni fa assessore alla Casa della Giunta Marino. Riguardo queste due figure, Marino ha specificato che sono indagati per corruzione e non per associazione a delinquere. La Bindi, però, resta perplessa: "Chi è indagato per corruzione in un'indagine per mafia è comunque un interlocutore e forse il terminale o l'arma impropria che viene utilizzata".
Rosy Bindi, però, ha continuato ad attaccare a testa bassa e ha chiesto a Marino spiegazioni sulla figura di Salvatore Buzzi, domandando: "Lei esclude che Buzzi abbia finanziato la sua campagna elettorale?". "Assolutamente no. Lei non me l'ha chiesto – ha replicato il sindaco di Roma – e io non lo ho escluso e anzi lo affermo: Buzzi ha finanziato la campagna elettorale e quei soldi sono soldi regolarmente denunciati alla Corte dei Conti".