Mafia Capitale: sms a Buzzi, la Campana si difende dalle accuse
“Il mio nome legato alla Mafia Capitale? Accuse prive di fondamento” ha detto l’onorevole del PD
"Un bacio, grande capo". A riportare la notizia, tra gli altri, anche Liberoquotidiano.it. Si tratterebbe di un sms, che l'onorevole del PD Micaela Campana avrebbe inviato a Salvatore Buzzi, il re delle cooperative sociali e patron della 29 Giugno, nonché braccio destro di Massimo Carminati. Una tempesta non indifferente, quella che si è abbattuta, in meno di una settimana, nelle sedi dei vari partiti, dal PD all'ex PDL e che fa tremare qualche poltrona di troppo – almeno finché i 3 gradi del processo non stabiliranno la verità giudiziaria.
La tempesta, quindi, si è abbattuta anche sulla Campana. Che però ha tentato la difesa. "In questi giorni ho visto ripetutamente il mio nome sbattuto in prima pagina associato alla vicenda di Mafia Capitale. Il tutto per un saluto che io uso abitualmente, come è facilmente riscontrabile, e per una conversazione priva di fondamento tra due personaggi" – spiega in una nota l'onorevole dem, ex moglie di Daniele Ozzimo, ormai ex assessore capitolino alla Casa, dimessosi dopo che il suo nome è stato iscritto al registro degli indagati.
"All'epoca di questa intercettazione – continua la Campana – tra l'altro, ero già stata eletta alla Camera dei Deputati dove sono entrata con le c.d. liste bloccate, attraverso le parlamentarie del dicembre 2012, e senza il contributo illecito di nessuno, se non attraverso il gradimento dei cittadini che hanno avuto fiducia in me, nel mio lavoro e nella mia storia".
La Campana, quindi, punta il dito contro il cd. circo mediatico che si è mosso nei suoi confronti. "L'sms in questione, se letto nella sua interezza, e non nel solo stralcio maliziosamente riportato dai media, dimostra che non avrei mai presentato l'interrogazione richiesta dal Buzzi. Ho ritenuto che non fosse corretto occuparmi di simile questione, anche perché sarei entrata in contrasto con una decisione della giustizia amministrativa, circostanza facilmente verificabile presso la banca dati del sito internet della Camera dei Deputati, dove non c'è nessun atto ispettivo a mia firma sulla vicenda, senza per questo trascurare che rientra nel mio diritto e dovere di parlamentare presentare interrogazioni su qualunque tema io ritenga opportuno" – conclude.