La ''sconfitta'' nell'arbitrato intentato contro Ama per il riconoscimento di circa 900 mln di danni costa a Colari quasi 2 milioni di euro. Infatti, il Consorzio è stato ''condannato'' a pagare i 6/7 delle spese del Collegio arbitrale e del Ctu compreso. Il Consorzio che fa capo a Manlio Cerroni aveva richiesto il riconoscimento di un danno di circa 900 milioni di euro dovuto al fatto di avere sostenuto degli investimenti per realizzare il gassificatore di Malagrotta (adiacente ai due tmb), di avere ottenuto l'autorizzazione a incassare i Cip 6 (necessari a finanziare in parte quel tipo di impianto) e quindi la mancanza di un contratto decennale con Ama, che gli avrebbe garantito i flussi di cassa necessari a ripagare l'investimento del gassificatore, avrebbe determinato il danno. Tuttavia, secondo gli arbitri, Colari non sarebbe stato in grado di produrre una convincente e appropriata documentazione a sostegno delle pretese avanzate. Per il collegio, anche in virtù della perizia del professor Laghi di circa un mese fa, eventuali danni subiti dal Consorzio non sono attribuibili ad Ama.
LE PAROLE DEL SINDACO DI ROMA. "Pochi minuti fa abbiamo appreso una notizia storica per la città, abbiamo vinto nel lodo che ci vedeva in contrapposizione con Colari che chiedeva 900 milioni di euro all'Ama. Se avessimo perso sarebbe stato un danno gravissimo per il Comune". Così aveva detto ieri, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, al termine della riunione di Giunta a Ostia. "È la prima volta in 38 anni che Ama vince su Colari – ha aggiunto Marino – e in questo modo finisce per sempre l'era di Malagrotta e del monopolio privato della gestione del ciclo dei rifiuti.
Il Collegio arbitrale presieduto dal professor Guido Alpa e completato da Andrea Zoppini (arbitro nominato da Colari) e Francesco Marotta (arbitro nominato da Ama) ha riconosciuto nel suo lodo che il COlari (Consorzio Laziale Rifiuti), fondato dall'avvocato Manlio Cerroni, non ha diritto all'indennizzo richiesto nell''ambito del rapporto contrattuale, respingendo e assorbendo ogni altra domanda. Il Colari, dopo il contratto di sei mesi che era stato sottoscritto con Ama nel 2009 (e non rinnovato) per l'utilizzo dei due Tmb di Malagrotta e del gassificatore, aveva deciso di puntare sull'arbitrato chiedendo un indennizzo da 900 milioni perché il mancato utilizzo per dieci anni (come era previsto dal contratto mai siglato) di quel complesso di impianti aveva creato un danno, consistente anche nell'impossibilità di ammortizzare l'investimento fatto.
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