L’estate che non voleva finire, l’estate che tardava ad accomiatarsi, è giunta ai titoli di coda. La stagione del sole e del mare ha lasciato il posto alle piogge, agli ombrelli. Il maltempo è tornato a Roma. La città è stata colpita da un forte nubifragio.
Diffusi gli allagamenti in strada in diverse zone della Capitale e molte vie nella serata di ieri (23 settembre, ndr) sono state chiuse al traffico per il manto stradale instabile (via Guglielmo Sansoni a Tor Sapienza e via Alessandro Crivelli, in zona Portuense). L’acqua ha inondato anche la via Cassia, il Grande Raccordo Anulare, via di Boccea, via Cornelia e il quartiere Trieste.
Nel pomeriggio una donna, bloccata nell’abitacolo della sua auto, è stata soccorsa mentre il mezzo era in balia della corrente di acqua piovana.
Trasporti in tilt ieri sera, una costante della Capitale, quando il tempo si fa brutto: ferma la linea A della metro tra Ottaviano e Battistini per un guasto alla rete elettrica. Chiuse per allagamento le stazioni metro di San Giovanni e Manzoni. Disagi anche nel trasporto tranviario: linee 2 e 19 dei tram interrotte per danni da maltempo.
La Protezione Civile del Lazio ha emesso un’allerta gialla per maltempo almeno fino a venerdì 25 settembre.
“Ieri, 23 settembre 2020, a causa del maltempo, abbiamo assistito all’ennesima paralisi della mobilità della città di Roma. In epoca post Covid, con l’emergenza ancora in atto e i numeri dei contagi in crescita, non possiamo permetterci di rivivere il solito film già visto.
Il periodo estivo, così come quello del lockdown, sono stati occasioni perse, perché potevano essere il momento giusto per recuperare il debito manutentivo delle strade e degli stessi mezzi.
Serve un’adeguata pianificazione sulla mobilità e sulle partecipate dei Trasporti e dei rifiuti nella Capitale. Insieme all’efficienza, va garantita la sicurezza e salute dei cittadini e il giusto distanziamento sociale”.
Così il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci.
“In merito all’applicazione delle norme anticontagio – continua Masucci – lo scorso 14 settembre abbiamo sottoscritto con Atac un accordo che prevede il reimpiego degli addetti alla verifica. Tali profili saranno indirizzati in ruoli di sostegno e coordinamento della mobilità, come ‘facilitatori’ del contingentamento sui mezzi.
Si tratta tuttavia di 250 persone, che di certo non possono riuscire a far fronte a un territorio esteso e complesso come quello della Capitale, che ha seimila fermate di bus e punta ai 1400 mezzi in strada.
Serve dunque un ulteriore iter di reclutamento, che potrebbe prevedere assunzioni o, ad esempio, includere i percettori del reddito di cittadinanza.
C’è tuttavia una questione più ampia, che va risolta a monte- prosegue il sindacalista- dalla ‘Fase 1’ del lockdown non facciamo che ribadire che l’attuale momento di crisi può e deve rappresentare l’occasione per ripensare e ridisegnare l’intero assetto della Capitale, sia sotto il profilo della mobilità che sotto quello della gestione dei rifiuti.
Serve un impegno sinergico finalizzato alla pianificazione strategica e allo sblocco di investimenti. Impieghi di denaro fondamentali per il sostegno al comparto e per migliorare il quotidiano di lavoratori e cittadini”.
La Fit Cisl Lazio è il sindacato che riunisce i lavoratori dei trasporti e dell’ambiente nel Lazio. (Comunicati/Dire)
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