Ci è voluto marzo per avere una perturbazione invernale. Non si tratta di un evento fuori dal comune: il terzo mese dell'anno, specialmente nella prima metà, ha la caratteristica di alternare giornate soleggiate a colpi di coda invernali. Tuttavia, l'anomalia dell'inverno appena trascorso (l'inverno meteorologico infatti inizia l'1 dicembre e si conclude l'ultimo giorno di febbraio, quest'anno il 29) su buona parte del paese è stato caratterizzato da temperature ben sopra la media e da lunghi periodi siccitosi, specialmente a dicembre e a gennaio.
La seconda metà di febbraio ha segnato un cambio di passo dal punto di vista delle piogge, che grazie all'apertura della cosiddetta porta atlantica, hanno fatto la loro comparsa. Si trattava, comunque, di perturbazioni tipiche dell'autunno, innescate dalla risalita di aria mite dal nord Africa. Il discorso vale anche per il sistema perturbato che ha investito il Lazio domenica: esso è stato sì generato da un'irruzione di aria fredda ma essendo questa tracimata sulle isole Baleari, sull'Italia è avvenuto un richiamo di aria mite, che ha poi generato i violenti temporali a causa delle elevate temperature dei nostri mari e dello scorrimento in quota di aria più fresca.
Il sistema giunto nel corso della notte scorsa, invece, presenta caratteristiche ben diverse. Si tratta, infatti, di una saccatura colma di aria artico-marittima in discesa dalla Groenlandia, che è riuscita a penetrare nel nostro paese varcando le Alpi. Una volta approdata nel Mediterraneo, la saccatura ha propiziato la formazione di un vortice depressionario piuttosto profondo (avendo raggiunto i 990 hpa) sul Nord Italia, che si appresta a scivolare sul versante adriatico. I suoi effetti, tuttavia, si sono avuti anche sul Lazio, dal momento che si sono innescati venti da ovest-nord ovest, i quali hanno avuto il merito di far calare le temperature e di propiziare delle precipitazioni.
Significativo, in tal senso, il ritorno della neve in Appennino, anche a quote collinari. Ma è senza dubbio l'intensificazione del vento l'elemento più rilevante di questa ondata di maltempo, che sarà comunque breve visto che il vortice si allontanerà rapidamente dal nostro paese.
La Protezione Civile ha tuttavia emesso un'allerta meteo per le prossime 24-30 ore, in quanto sul Lazio "si prevedono venti forti settentrionali con raffiche di burrasca lungo la costa e in Appennino e da moderati a forti nord-occidentali sulle zone interne". "Inoltre – prosegue il comunicato – sono previste piogge sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Lazio meridionale e orientale con una criticità codice giallo per rischio idrogeologico sulle seguenti zone della Regione: Appennino di Rieti, Aniene e Bacino del Liri".
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