IL MANCATO INCASSO – Una volta terminato il corteo di sabato, i movimenti antagonisti hanno deciso di accamparsi a Porta Pia. Qui, i commercianti, che già hanno tenuto chiusi i loro negozi nel giorno della manifestazione per il timore di subire danni, ancora non hanno alzato le saracinesche. Bilancio finale: non pervenuto. O meglio, totalmente in rosso.
“Per molti commercianti, queste giornate di cortei si sono trasformate in un disastro economico – commenta il presidente di Confcommercio Roma, Giuseppe Roscioli – C’è chi ha perso mezza giornata di profitti per la chiusura, chi la giornata intera, chi addirittura due”. Il calo complessivo dei fatturati, dunque, ammonta a circa 2 milioni di euro.
20MILA TONNELLATE DI RIFIUTI – Oltre le saracinesche dei negozi abbassati, bisogna anche fare i conti con i cassonetti danneggiati, le vetrine rotte, i muri imbrattati, l’immondizia che ha riempito le strade. Raccogliere le circa 20 tonnellate di rifiuti costerà a Roma 20 mila euro; altri 18 mila se ne andranno per ripulire i muri; altri ancora per sistemare i danni che la Capitale ha subito complessivamente. Da aggiungere al bilancio, anche i soldi per le Forze dell’Ordine impiegate nei presidi alle zone della manifestazione. Senza contare i costi di pulizia e riordine che dovrà subire la zona di Porta Pia, che nelle prossime ore sarà liberata dall’accampamento, che si è trasferito nel parcheggio antistante il palazzo ministeriale.
Un accampamento che, a detta dei manifestanti, non è il punto d’arrivo, ma l’inizio di un nuovo movimento che, oltre a sposare le cause dei No Tav della Val di Susa, giunti a Roma sabato, chiede “casa e reddito per tutti”. Si chiede, infatti, che i soldi pubblici siano utilizzati “per un vero welfare che tuteli precari, disoccupati, famiglie messe in ginocchio dalla crisi“, e che “un nuovo piano di case popolari” e “vere forme di sostegno al reddito”, vengano messe in atto.
I manifestanti, inoltre, hanno anche intenzione di scendere nuovamente in piazza per mostrare la loro solidarietà agli arrestati nel corso della giornata di sabato, 6 in tutto tra i 15 fermati (gli altri sono stati denunciati), che attualmente si trovano a Rebibbia e Regina Coeli.
L’INCONTRO COL MINISTRO LUPI – Oggi, si terrà l’incontro tra gli antagonisti e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, per rinnovare la richiesta del blocco degli sfratti e di trovare misure idonee ad arginare l’emergenza abitativa. All’incontro prenderà parte anche il sindaco Marino.
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