Roma, corteo “Marò liberi subito”
A Roma la marcia di solidarietà per i nostri due Marò
“Ogni giorno che passa sento sempre più il dovere di mantenere alto l’onore di un soldato italiano e della nostra Nazione. Sono certo che nella nostra situazione qualsiasi soldato nel mondo e di qualsiasi Paese lotterebbe per far sì che vengano riconosciuti i diritti propri e internazionali e nel nostro caso anche la propria innocenza. Spero di potervi incontrare tutti in un tempo non molto lontano”. Questo il messaggio che Salvatore Girone ha fatto giungere a chi, oggi, ha sfilato da piazza Bocca della Verità a piazza Ss. Apostoli.
In testa al corteo, Vania e Paola, le compagne dei nostri due fucilieri Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattenuti in India da ormai 3 anni.
Un solo grido ha unito i partecipanti al corteo: “Marò Liberi Subito!“. Ed erano più di 1000 a sfilare sotto la pioggia incessante, tra cui molti militari.
Pochi, invece, i volti politici che hanno preso parte alla marcia di solidarietà: presenti Magdi Cristiano Allam, l’ex primo cittadino di Roma Gianni Alemanno ed Elio Vito. A pesare, l’assenza dell’attuale sindaco di Roma Ignazio Marino, soprattutto dopo l’episodio di qualche settimana fa, quando è stata rimossa la gigantografia dei Marò esibita in Campidoglio.
“E’ bellissimo vedere quanta gente c’è, questa piazza è gremita e finalmente è arrivato questo giorno dedicato a voi, Massimiliano e Salvatore”, ha dichiarato Paola, compagna di Latorre, una volta che il corteo si è fermato a piazza Ss. Apostoli.
“Essere un militare – ha continuato – non vuol dire solo indossare una divisa, ma vuol dire lealtà, fierezza, appartenenza, caratteristiche che vi sono sempre appartenute. L’Italia soffre per la vostra lontananza, e oggi è qui per dimostrare che è fiera di voi, perché vuole per voi una vita non vissuta in finestra ma da protagonisti della comunità. Questa è la generosità di un popolo che non lascia indietro i suoi fratelli mai. Per terra, per mare: San Marco!”.
Dopo di lei, ha preso la parola Vania, moglie di Salvatore Girone: “Siete trattenuti ingiustamente in India da 3 anni, ma l’Italia oggi ha dimostrato affetto e solidarietà nei vostri confronti. Questo per noi vuol dire tanto, perché ci fa capire che non siamo soli in questa vicenda. Vorrei potervi rincontrare qui, nuovamente, per accogliere finalmente nella nostra amata Patria Massimiliano e Salvatore, per fargli incontrare e conoscere la grande famiglia di cui fanno parte”.
“Salvatore e Massimiliano hanno dimostrato al mondo cosa vuol dire essere un soldato italiano”. Con queste parole ha chiuso la marcia l’Ammiraglio Pagnottella, presidente nazionale dei Marinai italiani.
“Questa di oggi non è una protesta – ha continuato – perché i soldati non protestano. Obbediscono. Rispondono agli ordini, come hanno fatto Massimiliano e Salvatore in ossequio degli ordini impartiti dal legittimo governo italiano. E non è possibile, non è giustificabile in nessun modo che ora loro siano prigionieri di uno Stato che non ha alcun diritto di trattenerli lì. Ma nonostante questo, i nostri due soldati continuano a dimostrare ogni giorno coraggio, valore, grandissima dignità. Per questo sono degni dell’applauso dell’Italia e non della dimenticanza”.
L’Inno d’Italia ha sancito la fine del corteo, un inno che non ha mai suonato così forte.