"Buffone, buffone", "Guarda come ci hai ridotto". Così Tor Sapienza ha accolto il sindaco di Roma Ignazio Marino, che sta visitando la zona del quartiere vicino al centro di accoglienza. Marino proprio oggi aveva detto che avrebbe fatto visita nella periferia est di Roma, ma "in modo riservato".
Il primo cittadino si è prima recato in un bar dove ha incontrato alcuni comitati di quartiere. All'uscita, però, ad attenderlo c'erano alcuni residenti che hanno protestato contro il sindaco.
Il sindaco Marino, che improvvisamente sembra essersi svegliato dal torpore, parla di riqualificazione. "Abbiamo individuato 6 punti per la riqualificazione del quartiere, dalla luce alla sicurezza. Concentreremo i nostri sforzi sul decoro e sulla vita di questo quartiere non venendo meno allo spirito della nostra città che è l'accoglienza" – ha fatto poi sapere il sindaco una volta che la situazione è tornata alla calma, secondo il quale, per le periferie è già "stata inaugurata la metro C domenica scorsa".
Per quanto riguarda il centro, Marino sembra aver aperto alla proposta di alcuni cittadini i quali gli avrebbero chiesto di accogliere nel centro "non più immigrati, ma donne e bimbi in difficoltà". Il sindaco ha poi annunciato di voler incontrare "i residente in Campidoglio", perché "ci sono diversi punti da affrontare riguardo alle richieste del quartiere".
Il centro quindi, non chiuderà, dice Marino, "ma cercheremo un compromesso tra quelle che sono le esigenze di tutti". Queste sono alcune rassicurazioni che il sindaco di Roma, Ignazio Marino, avrebbe dato ai comitati di quartiere di Tor Sapienza incontrati in un bar di via Morandi. Proprio in Campidoglio, si parlerà anche di questo.
Nel frattempo nel PD è caos. "Ieri ho visto un paradosso: il sindaco a Londra, il Consiglio comunale che minacciava di riunirsi oltre mezzanotte per discutere sulle multe, quello che stava succedendo a Tor Sapienza. Mai c'è stata distanza piùampia di un ceto politico che non riesce a capire le priorità". Così Lionello Cosentino, segretario PD ROma, nella sua relazione di apertura della direzione cittadina del partito, in corso al Nazareno.
Cosentino è molto critico. "C'è nelle vicende di queste ore anche il segno di una difficoltà e di un fallimento delle politiche sociali nel lavoro di questi mesi e di questi anni" – incalza il segretario, che specifica di non voler trovare "capri espiatori". Però, avverte: "Come non vedere che l'accoglienza prevede la capacità di offrire risposte e dare qualità ai servizi? Non si può risolvere con le buone intenzioni e le buone parole. C'è un disagio vero e profondo che dobbiamo capire".
Quindi Cosentino passa alle proposte. "La prima correzione che voglio proporre prima al Pd e poi al sindaco e alla Giunta, è che è arrivato il tempo di un cambio dell'agenda politica e di una diversa interpretazione delle priorità di fronte a noi. Sarebbe un peccato se il Pd rimanesse un partito attento solo alla buona amministrazione e ai problemi del Centro storico e non vedesse un disagio sociale ed economico che è così forte".
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