Si è visto in rapida sequenza negare ogni possibilità di condono dell’abuso, acquisire la casa costruita anni prima dal suocero defunto fino all’amara sorpresa di vedersi recapitare una richiesta di affitto, da parte del Comune neoproprietario di 850 euro mensili, con intimazione di pagamento delle cifre arretrate e minaccia di sgombero. Peccato che in quella casa oltre all’uomo, con un reddito netto di 502 euro mensili, ci vivano la moglie, invalida civile all’80 per cento ed in attesa di pensione; la suocera 83nne intestataria di pensione minima e la figlia, una ragazza madre disoccupata con una bimba di tre anni."Siamo disperati" commentano dalla famiglia, "con un reddito inferiore a 1000 euro al mese per tutti quanti non sappiamo come fare, questa casa è la nostra unica ricchezza".
Il caso, come altri in questi giorni è stato portato alla ribalta dal Comitato Equi Diritti, che da circa un anno si batte per lanciare l’allarme sociale sul fenomeno delle acquisizioni e delle demolizioni nel territorio dei Castelli. "Come temevamo e denunciavamo da tempo, la scusa della tutela paesaggistica è stata colta al volo da amministratori poco attenti, per cercare di far cassa, speculando sui drammi sociali". Si dichiara in una dura nota del Direttivo di Equi Diritti: "Non si capisce come un immobile la cui acquisizione da parte del Comune è esclusivamente finalizzata alla demolizione od alla trasformazione in beni e servizi ed il cui valore commerciale è pari allo zero, possa essere "affittato" a prezzi ancorati al borsino immobiliare e quindi trasformato in edilizia speculativa" dichiara Cristina Milani, Presidente di Equi Diritti, che continua: "Come già fatto con il Comune di Grottaferrata, impugneremo la delibera di Marino, che istituisce questi canoni/indennità, davanti al T.A.R. del Lazio, non giudichiamo possibile che gli abusi divengano di colpo "sanati", solo perchè a giovarne sia un amministrazione diretta da un Sindaco, anzichè il palazzinaro di turno. Cogliamo infine l'occasione per congratularci con i servizi sociali del Comune di Marino per la valutazione dell’importo da far corrispondere alla disagiata famiglia" ironizza la Milani "Amministratori non ci si improvvisa e se il formalismo giuridico o la parola legalità fossero sufficienti ad amministrare un territorio, tanto vale che invece di rappresentanti eletti dai cittadini, si facciano ricoprire le cariche di governo cittadino a ragionieri, magistrati e notai".
Intanto, la Giunta Regionale del Lazio sembra voler estendere il “dramma” anche a Roma. Il giorno 14 Marzo, secondo quanto si apprende dal sito della Segreteria della Giunta Regionale, all’ordine del giorno si legge: "approvazione dello schema di Protocollo d’Intesa, con la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di ROMA, in tema di abusivismo". Parte il conto alla rovescia per le 380.000 domande di sanatoria inevase, la deflagrazione raggiunge la Capitale.
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