Quattro giorni di festa grande nella città dei Castelli dove "le fontane danno vino" e grande folla di turisti e appassionati di questa manifestazione che quest'anno è arrivata alla 90a edizione.
La Sagra dell’uva di Marino ricorre infatti ogni prima domenica di ottobre e fu istituita nel 1925 per iniziativa del poeta Leone Ciprelli; da allora è stata puntualmente organizzata ogni anno.
Le sue radici, tuttavia, affondano in accadimenti storici precedenti: contemporaneamente alla festa profana si festeggia infatti anche la Madonna del Rosario, che viene celebrata per commemorare la vittoria della Santa Alleanza contro l’Impero ottomano nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571.
Il programma della Sagra dell’Uva di Marino è frutto di ottant’anni di esperienza, di esperimenti e di cambiamenti, ma , ormai da diversi anni, si segue un programma prestabilito senza apportare significative variazioni.
Il nucleo centrale della festa è la domenica pomeriggio, con la ricorrenza profana e il ‘miracolo’ delle fontane che danno vino.
Negli ultimi anni, la festa , che prevedeva la sua conclusione nel giorno della domenica, si protrae anche al lunedì successivo (la c.d. ‘Sagretta’) , come replica meno affollata della festa tanto amata.
E, in quest'ottica, nonostante fosse giorno lavorativo, si è tenuto, dinanzi ad una folla partecipe ed entusiasta, l'atteso concerto di Edoardo Bennato che si è esibito, senza risparmiarsi, insieme alla sua ottima band.
Puntualissimo, ha iniziato alle 21 regalando un ottimo concerto di sana e solida musica rock, ma anche delle sue ballate storiche. E quindi via con "Vendo Bagnoli", "Il rock di capitan Uncino", "Abbi dubbi", "il gatto e la volpe", "Rinnegato"; ed anche le bellissime ed intramontabili "Un giorno credi" e "L'isola che non c'è" e tante altre.
Due ore tutte di un fiato a ripercorrere la carriera folgorante di questo cantautore irriverente e dissacratore e dallo stile e voce inconfondibili.
A 65 anni suonati, da 40 sulla breccia e nelle classifiche dei 45 giri e LP più venduti in Italia, Bennato può permettersi di essere ancora fedele a se stesso e riproporre i suoi brani nello stesso stile di sempre tanto sono ancora attuali, sia nei testi che nella musica. Così lo vogliono i suoi fans e cosi piace a noi appassionati di musica.
E solo così possiamo perdonargli anche l'improbabile nero corvino dei suoi capelli crespi…
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