Categorie: Spettacoli

Matisse e Chagall a Roma

Ad attendere i romani quest’anno sarà una primavera ricca di colori, e non solo all’aria aperta: nelle gallerie d’arte più frequentate della Capitale saranno esposte a partire dai primi di marzo le opere di due dei più grandi pittori del novecento, Henri Émile Benoit Matisse e Marc Chagall.

Le Scuderie del Quirinale ospiteranno dal 4 marzo al 21 giugno 2015 la mostra Matisse Arabesque curata da Ester Coen, fine esperta in arte moderna e contemporanea.

La mostra ripercorrerà attraverso 100 opere, tra dipinti, disegni e costumi teatrali, l’intera produzione artistica di Matisse; saranno riuniti capolavori provenienti dai più grandi musei americani ed europei, grazie soprattutto al particolare contributo da parte del Museo Pushkin di Mosca e dell’Ermitage di San Pietroburgo, le cui collezioni di Matisse sono tra le più vaste e importanti del mondo.

Henri Matisse fu uno dei maggiori esponenti della corrente artistica dei Fauves (letteralmente belve, selvaggi), un gruppo di pittori, per di più francesi, che basarono la loro arte sulla semplificazione delle forme, sull’abolizione del chiaroscuro e sull’uso di colori vivaci, innaturali. L’utilizzo del colore puro, si dice, spremuto direttamente dal tubetto sulla tela. L’essenziale era ormai diventato per questi pittori l’immediatezza dell’opera e questa mostra primaverile ne rispecchierà tutte le caratteristiche.

Il 16 marzo invece assisteremo all’esposizione delle opere di un altro grande del ventesimo secolo, Marc Chagall. La mostra si chiamerà Marc Chagall. Love and Life e verrà ospitata al Chiostro del Bramante fino al 26 luglio 2015. 

Circa 150 opere, tra dipinti, disegni e stampe, provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, racconteranno il particolare legame tra il pittore russo di origini ebraiche e la moglie Bella Rosenfeld, fondamentale e costante fonte d’ispirazione dell’artista conosciuta nella propria città natale, Vitebsk. Con ella collaborò ad alcuni scritti e condivise i dolori delle persecuzioni razziali durante la guerra. Nel ’44 Bella morì a causa di un’infezione virale, dopo la guerra Chagall tornò in Europa e si stabilì in Provenza dove uscì dalla depressione causata dalla morte della moglie.

La mostra, curata da Ronit Sorek, ci mostra l’immagine che Chagall voleva trasmettere di se stesso di fronte al tema dell’Olocausto; le radici ebraiche infatti influenzarono profondamente il suo modo di fare arte e il significato spirituale che egli darà alla religione.

 

Redazione

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