“Sotto l’amministrazione Gualtieri continuano senza sosta i flambus: l’ultimo ad andare in fiamme è il bus della linea 028 di Roma Tpl in transito nella zona di Selva Candida, all’altezza di via dei Santi Martiri: grazie alla prontezza del conducente che si è accorto dell’incendio sprigionato nel vano motore non ci sono state conseguenze per i due passeggeri a bordo.
L’incendio è divampato poco dopo le 23:00 di giovedì 7 aprile 2022. Mentre la giunta Raggi aveva pensato a rinnovare la flotta con più di 900 nuovi mezzi su strada, quella Gualtieri si limita a registrare un fallimento dopo l’altro, tra bus in fiamme, metro chiuse con i treni in revisione e Roma-Lido sempre più tratta della speranza”. Così in una nota il capogruppo del M5S in Campidoglio Linda Meleo e il consigliere capitolino Daniele Diaco (M5S).
Gli autobus che prendono fuoco, nella Capitale, sono diventati un fenomeno talmente frequente che è stato perfino coniato un termine, ‘flambus’ per indicare questi spiacevoli e pericolosi episodi. Eppure proprio sotto la giunta dell‘ex sindaca grillina Raggi, non passava un giorno senza che un mezzo della flotta Atac non prendesse fuoco. Virginia Raggi è stata sindaco di Roma dal 22 giugno 2016 al 21 ottobre 2021.
E’ il gioco delle parti verrebbe da dire, recitato dalla maggioranza e dall’opposizione dei governi. Ognuno recita la sua parte, evidentemente è sempre stato così e continuerà ad esserlo.
A Roma, il fenomeno dei cosiddetti “Flambus”, bus incendiati, ormai è diventato una costante.
Sarebbero circa 250 le vetture danneggiate dalle fiamme o bruciate del tutto dal 2016 al 2021. Sono vetture dell’Atac e della Roma Tpl.
I numeri del fenomeno “Flambus” sono inquietanti: nel 2016 sono stati 36 i mezzi andati in fiamme. Nel 2017 si sono segnalati 46 casi di bus incendiati, nel 2018 sono stati 44 i mezzi andati a fuoco, 45 nel 2019. Nel 2020 c’è stata una lieve diminuzione di casi (30 flambus), forse spiegabile con i simultanei periodi di lockdown dovuti all’emergenza Covid. Nel 2021 infine sono stati 45 i casi di bus bruciati.
Ogni giorno quattro milioni e mezzo di potenziali passeggeri, tra residenti, turisti e pendolari, si imbattono nei disagi del trasporto pubblico romano. Alle buche delle strade capitoline, che rendono il percorso fin troppo movimentato, si aggiungono vibrazioni e rumori.
I guasti delle vetture allungano le attese degli utenti alle fermate e quando finalmente un mezzo disponibile arriva, le persone, nel frattempo aumentate di numero, devono lottare per trovare un posto a sedere o anche in piedi, per arrivare a destinazione.
Le sollecitazioni a cui sono sottoposti gli autobus a causa delle strade dissestate sono tra le cause, insieme alla sporcizia che si accumula nel vano motore, degli incendi delle vetture del trasporto pubblico locale a Roma. Il rischio dei passeggeri dei mezzi pubblici nella Capitale è un fattore reale poco considerato dai mass media e dalle autorità pubbliche soprattutto. Fortunatamente all’elevato numero di incendi dei mezzi pubblici non ha corrisposto un uguale coinvolgimento di utenti feriti. Ma il rischio è stato e rimane altissimo.
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